L'FBI difende la decisione di aprire l’inchiesta sulle e-mail della Clinton

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Il capo dell’FBI ha difeso davanti alla Commissione giudiziaria del Senato la sua decisione di riaprire l’inchiesta sulle e-mail private di Hillary Clinton, facendo esplodere una bomba…

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Il capo dell’FBI ha difeso davanti alla Commissione giudiziaria del Senato la sua decisione di riaprire l’inchiesta sulle e-mail private di Hillary Clinton, facendo esplodere una bomba elettorale. L’ex first lady era accusata di aver utilizzato quando era segretario di stato un server privato di posta elettronica, installato nella sua residenza nello stato di New York, mettendo a rischio la sicurezza nazionale.

Non è stato facile decidere di aprire un’indagine: “È stato terribile, mi dava la nausa solo pensare l’impatto che avrebbe avuto sulle elezioni, ma onestamente questo non poteva cambiara la mia decisione. Nascondere le email a mio parere sarebbe stato catastrofico, non solo per l’FBI, ma ben al di là”, dice James Comey.

La Russia resta la maggiore minaccia agli Stati Uniti, secondo il direttore dell’Fbi che si aspetta che Mosca interferisca in altre elezioni riferendosi alle indagini sull’ingerenza russa sul voto americano. “A mio avviso è la più grande minaccia per ogni nazione sulla terra considerando le loro intenzioni e le loro possibilità”, ha dichiarato James Comey.

Il numero uno dell’FBI nel corso dell’audizione ha voluto replicare a Hillary Clinton che ha detto che la responsabilità della sua sconfitta nelle elezioni presidenziali è proprio del capo dell’Fbi, colpevole di aver diffuso a dieci giorni dal voto la lettera che ha rivelato l’aperture delle indagini.

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