"Spia!", "Lacché!". In Austria dibattito presidenziale da resa dei conti

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Di Diego Giuliani
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Accuse e colpi bassi fra il candidato di estrema destra Norbert Hofer e l'indipendente Alexander Van der Bellen. Domenica la ripetizione del voto

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Accuse di spionaggio per l’Unione Sovietica da una parte e di sudditanza a Marine Le Pen dall’altra. Il candidato di estrema destra Norbert Hofer e quello indipendente Alexander Van der Bellen danno vita in Austria a un finale di campagna presidenziale segnato da attacchi ad alzo zero. Domenica la ripetizione del voto, che in prima battuta aveva visto quest’ultimo vittorioso di misura, ma era poi stato invalidato su richiesta del contendente, che rimproverava irregolarità e vizi di forma.

Norbert Hofer e l’ascesa dell’estrema destra: l’approfondimento di euronews per la trasmissione Insiders

A fare irruzione nell’ultimo dibattito televisivo è stata anche l’elezione di Trump, che Hofer ha commentato con soddisfazione, dicendo di attendersi da lui un positivo contributo a Stati Uniti e relazioni bilaterali. Accusato dall’avversario di aver criticato la campagna di Donald Trump, Van der Bellen ha dal canto suo confermato: “Ha del tutto ragione – ha ammesso -. A indignarmi sono stati soprattutto i suoi commenti sulle donne”.

Attacchi ad alzo zero: il dibattito dei colpi bassi

A infiammare il dibattito, però, soprattutto le illazioni del candidato d’estrema destra che, citando il libro di un ex agente dei servizi austriaci, ha accusato Van der Bellen di aver operato come spia dell’Unione Sovietica durante la Guerra fredda. Tra i temi caldi anche l’ascesa dei populismi in Europa, con l’ex politico dei Verdi che ha mostrato due foto in cui il rivale fa il baciamano a Marine Le Pen, rimproverandogli di aderirne alla visione marcatamente anti-europeista.

#Vanderbellen in #DasDuell#bpw16pic.twitter.com/Z3TnJdpTMe

— A. Van der Bellen (@vanderbellen) 1 dicembre 2016

“Per l’Austria l’Europa è qualcosa di molto importante e che non dovrebbe essere svenduta con leggerezza come l’FPÖ fa da anni – ha scritto su Twitter Alexander Van der Bellen -. Un’Austria forte in un’Europa stabile: solo così potremo assicurare posti di lavoro e pensioni”

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