Battaglia di Mossul:Ankara vuole parteicipare, Baghdad risponde No grazie

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Di Lilia Rotoloni
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Ankara teme le ricadute di un eventuale rafforzamento dei curdi oltreconfine

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La Turchia vuole partecipare alla campagna per la riconquista di Mossul. Il governo iracheno approfitta della visita a Baghad del segretario statunitense alla difesa Ashton Carter per rispondere no grazie. Ma Ankara insiste e assicura che è pronta a far intervenire la propria aviazione.

Eppure il premier iracheno Haider Al-Abadi era stato chiaro:

Quella di Mossul è una battaglia irachena. L’abbiamo pianificata e la conduciamo noi. So che i turchi vogliono partecipare. Li ringraziamo, ma saremo noi ad occuparcene.

Carter aveva incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan venerdì ad Ankara per tentare una mediazione. Il problema dei turchi sono i curdi che, nell’ottica di Erdogan, potrebbero approfittare di una vittoria a Mossul contro l’Isil per tentare di riequilibrare a loro favore le forze in tutta la regione. La linea di confine turco-irtachena è lunga 350 km.

Secondo il governo di Ankara, gli Stati uniti e l’Iraq non hanno mantenuto la promessa fatta, secondo cui il pi kappa kappa e le milizie sciite sarebbero rimaste escluse dallo sforzo bellico.

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