Si salvi il "clubbing" made in UK

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Di Debora Gandini
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Il mondo della notte made in UK è in crisi. Problemi finaziari e troppa burocrazia. Per salvare locali e disco scende in campo il nuovo sindaco Khan.

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Salvare il clubbing made in UK.

Pub, locali, nightclubs per ogni genere di divertimento. Londra è sempre stata la capitale della vita notturna. Ora però qualcosa é cambiato. Quasi la metà delle discoteche ha chiuso i battenti. Problemi finanziari, intoppi burocratici legati alle licenze. Perfino il “Fabric“https://www.fabriclondon.com/save-fabric, famosa discoteca londinese, nel 2010 aveva deciso di spegnere i suoi mixer. Rilevata da un consorzio, si continua a ballare ma con regole più rigide: il locale resta aperto dalle 21 alle 3 del mattino, all’interno girano cani antidroga e all’ingresso ci sono selezioni super rigide.

“Le autorità, la polizia, le licenze, è cambiato tutto, specie se i locali hanno avuto problemi di droga, risse o cose simili. Prima si cercava un compromesso, si parlava, si discuteva poi c‘è stato un improvviso cambiamento di rotta, non si collabora più; ora si penalizza la sede o il proprietario, se succede qualcosa la colpa è solo nostra non del cliente”, fa notare il Promotions Manager del Fabric, Andy Blackett.

Londra si adegua alle nuove regole. Pur di non perdere la fama della capitale del clubbing. E di tanto in tanto, con avviso alle autorità competenti, i locali possono restare aperturti anche fino alle 5 del mattino. Niente da fare invece per il famoso Dance Tunnel che questo mese, ha deluso i suoi fans. Porte chiuse. “Lo scenario ideale sarebbe che a livello politico si cercasse di dare una mano alle discoteche riconoscendole come luoghi culturali, proteggere chi abita vicino e le persone colpite dalla crisi del settore”, sottolinea il co-fondatore del Tunnel, Dan Beaumont.

Ciascuno dei 32 distretti di Londra possono emanare norme e regolamenti diversi per locali e disco. Perché in fondo il mondo della notte è sempre un traino per l’economia. “Spesso l’immagine non è proprio positiva, comportamenti anti-sociali, criminalità, rumori molesti. Ma dobbiamo anche vedere il valore aggiunto, il lavoro che porta il settore, si creano nuovi posti, guardiamo al valore del marchio culturale per attrarre il turismo e l’ospitalità che offrono le nostre città”, dichiara Alan Miller, Presidente del “Night Time Industries Association”.

L’ex sindaco di Londra Boris Johnson aveva un piano ambizioso per salvare l’industria della notte, che produce un fatturato di circa 94 miliardi di dollari all’anno. Il nuovo primo cittadino Sadiq Khan ha promesso trasporti 24 ore su 24 nel fine settimana e la nomina di un supervisore. “Questo settore è molto importante per Londra, sono preoccupato perché negli ultimi anni sempre più locali di musica dal vivo hanno chiuso. Sta diventando sempre più difficile restare aperti, ma dal 19 agosto abbiamo un cambiamento, per la prima volta ci sarà una sorta di tutore, una specie di sindaco della notte, ma qualcuno che si prenderà cura degli eventi culturali e notturni. Avremo un nuovo piano di trasporti, abbiamo bisogno di un nuovo piano culturale”, ha fatto notare il neo sindaco di Londra.

I progetti di Khan sono rivolti a migliorare gli standard qualitativi di Londra. Proteggere i locali, anche quelli minori, che fanno musica-live, ripulire le discoteche da spaccio e criminalitá e rendere i quartieri della night-life più vivibili e di nuovo alla moda.

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