Una francese in Romania

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Clotilde Armand arriva in seconda posizione alle comunali di Bucarest.

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Quasi una predestinata.
Clotilde Armand, 42 anni, francese, naturalizzata rumena, non è riuscita per un soffio a espugnare il primo distretto di Bucarest, alle municipali di domenica scorsa.
Sindaco per una notte, come l’hanno ribattezzata i media locali, l’Armand è rimasta in testa, nel corso dello spoglio, fino alla fine.

Ingegnere, impegnata in associazioni di volontariato fin da quando era ragazzina, la sua discesa in campo è stata cosa naturale. Anche se non semplice.

“Abbiamo dimostrato che è possibile lottare e che l’impegno di ciascuno può fare la differenza.
Quando abbiamo lanciato questa avventura -da pochissimo in realtà, il partito è stato fondato nel dicembre scorso, molti ci hanno detto: siete dei don Chichotte, combattete contro i mulini a vento. Il sistema è troppo forte, non riuscirete mai. Abbiamo dimostrato con pochissimi mezzi, che è possibile cambiare. Non bisogna rassegnarsi, la politica non deve essere appannaggio di una pochi, di coloro che vogliono prendere in ostaggio il sistema. La democrazia può giocare a nostro favore, dobbiamo credere nella democrazia”.

In Romania, Clotilde è arrivata dopo aver conosciuto il marito al Massachussetts Institute of Technology, vent’anni fa. L’amore per l’uomo con cui ha deciso di condividere la vita è diventato amore per un Paese che assicura: ha un potenziale enorme.
Nel novembre scorso, l’associazione in cui milita “Salvare Bucarest” diventa un partito.

“Ho cominciato la campagna elettorale sei settimane prima del voto. È difficile farsi conoscere in sei settimane, se aggiungiamo poi che i mass media, che spesso fanno parte del sistema, non ci hanno aiutato …
Non potevamo affiggere manifesti, avevamo pochi mezzi di comunicazione e raggiungere una parte dell’elettorato in questa situazione è stato estramamente difficile. Ci siamo concentrati suoi social media e siamo andati casa per casa”.

Il suo discorso politico risuona in tutta Europa: incarna la riscossa cittadina di coloro che credono ancora nella democrazia e nella forza del cambiamento.

La forza dell’Armand sta anche nella lotta ingaggiata da diversi anni dalla sua associazione contro gli abusi dell’amministrazione pubblica.

“Se foste stati con me durante la campagna elettorale, avreste visto la reazione della gente. Hanno perso ogni considerazione dei politici che non hanno più né onore né dignità. Continuano a candidarsi, anche se hanno rubato, non hanno nessuno scrupolo.
Archiviano tutto questo come: piccoli problemi con la giustizia.
Gli abusi, i loro abusi, che uccidono, perché la corruzione uccide, tutti i loro abusi sono definiti piccoli problemi con la giustizia. È questo scandaloso. La gente non è semplicemente stanca della politica è rivoltata dalla politica”.

“In Romania le cose sono molto più chiare. Voglio dire, la corruzione uccide per davvero. In Europa, le cose sono un pochino diverse, l’azione politica non uccide direttamente uomini, piuttostol’identità dei popoli.
La classe politica europa ha scaricato i cittadini per gli interessi più diversi: le multinazionali, i propri interessi, hanno abbandonato i valori tradizionali come il lavoro, che non è più riconsociuto come valore, separandosi dalla volontà dei cittadini.
Si sono lasciati guidare da interessi meschini e dai tempi della politica piuttosto che da prospettive reali di lungo termine. E così facendo hanno perso credibilità”.

Forte del risultato alle municipali, la direzione ha ribattezzato il partito ‘Unione per salvare la Romania’ , formazione che correrà per le legislative di novembre.

Qualcuno vede Clotilde già candidata a premier.

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