In Belgio, a 10 giorni dagli attentati, l’aeroporto di Zaventem è pronto per tornare in funzione, ma non prima di sabato. La riapertura è frenata da
In Belgio, a 10 giorni dagli attentati, l’aeroporto di Zaventem è pronto per tornare in funzione, ma non prima di sabato. La riapertura è frenata da uno sciopero della polizia aeroportuale che chiede maggiori misure di sicurezza, come l’aggiunta di metal detector all’ingresso e il divieto di sosta per le auto a 100 metri dal terminal.
Gli agenti denunciano inoltre la presenza di almeno 50 simpatizzanti dell’Isil tra i lavoratori nello scalo e affermano che gli attentatori avevano mandato loro emissari a fare ricognizioni a Zaventem prima di passare all’azione.
Dell’opportunità di nuove misure ha discusso ad Amsterdam il comitato europeo per la sicurezza aerea. I ministri dei trasporti dell’Unione affronteranno la questione il 14 e 15 aprile nel Consiglio informale.
Intanto gli Stati Uniti annunciano che collaboreranno con la procura federale belga, che aveva chiesto l’aiuto di esperti americani per decriptare i file dei computer e dei cellulari dei terroristi.
Il tribunale belga ha concesso l’estradizione di Salah Abdeslam, che sarà presto trasferito in Francia. Secondo uno dei suoi avvocati, sarebbe pronto a collaborare con la procura di Parigi.
Un altro nome, quello di Naim al Hamed, si aggiunge alla lista dei sospettati per gli attacchi di
Bruxelles. Il suo dna è stato trovato nel covo di Schaerbeek.
Una nuova operazione di polizia franco-belga è stata condotta a Courtrai, nel nord-ovest del Belgio, nell’ambito dell’inchiesta su un progetto di attacco sventato in Francia, ma non sono stati compiuti arresti, né ritrovati esplosivi o armi.