Verdun 100 anni dopo. La Francia rievoca l'inferno

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Di Alberto De Filippis
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Chi l’ha detto che per capire l’inferno bisogna solo leggere la Divina Commedia? Anche la battaglia di Verdun, in Francia, è un ottimo surrogato

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Chi l’ha detto che per capire l’inferno bisogna solo leggere la Divina Commedia? Anche la battaglia di Verdun, in Francia, è un ottimo surrogato. Quest’anno sono passati 100 anni. Due milioni di uomini, a partire dal 21 febbraio 1916 e per quasi un anno, si fronteggiarono per quel pezzo di terra, sempre conteso tra l’impero centrale e la Francia. L’esagono ricorda con una spettacolare rievocazione.

La battaglia di Verdun è la più sanguinosa del 1° conflitto mondiale. La più sanguinaria guerra di posizione della storia, basata non tanto sul movimento di truppe, quanto sull’infliggere agli avversari quante più perdite possibile. Un osceno Risiko che fece un milione di morti.

Così i protagonisti della rievocazione: “Mio nonno fu un soldato tedesco e questo è per la sua memoria”, dice uno di loro.

Un altro aggiunge: “I giovani, domani, dimenticheranno, ma fu grazie a quel sacrificio che oggi siamo liberi”.

Alla fine la ebbero vinta di poco i francesi, ma soprattutto quella tragedia segnò l’inizio della disfatta degli imperi centrali.

A comandare le truppe francesi, che vinsero di misura, fu quel maresciallo Petain poi 25 abbi dopo firmerà un’ignominiosa resa con la Germania di Hitler dando vita al governo collaborazionista di Vichy.

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