Pechino chiusa per smog. Inquinamento oltre i livelli di guardia

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Di Alberto De Filippis
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Potrebbe sembrare una normale giornata di cielo grigio in una megalopoli cinese come Pechino, ma questa non è nebbia. È smog. Un inquinamento che ha

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Potrebbe sembrare una normale giornata di cielo grigio in una megalopoli cinese come Pechino, ma questa non è nebbia. È smog. Un inquinamento che ha fatto scattare l’allarme rosso in Cina.

È la prima volta che le autorità della capitale portano al livello più alto l’allerta per il pericolo smog. Da martedì mattina alle 7 fino alle 12 di giovedì tutti i cantieri
all’aperto dovranno sospendere i lavori, le fabbriche più inquinanti fermarsi, le scuole chiudere e le automobili circolare solo a targhe alterne. Poi, secondo le previsioni, dovrebbe arrivare il vento e la nube sporca allontanarsi dalla città.

“Mai successo che i cinesi abbiano chiuso le scuole”, dice un insegnante della scuola americana, “alcuni studenti possono venire o restare a casa. È una loro scelta e delle loro famiglie. Ma per ora non vedo che una manciata di insegnanti”.

Anche i cinesi sono sorpresi dall’ampiezza di un problema che pare sfuggito di mano.

“Sono 20 anni che vivo a Pechino, prima non era così. C’erao solo poche auto sulle strade, ma adesso ce ne sono sempre di più”.

Il limite è più basso di quello della settimana passata, ma la reazione pubblica è stata criticata e le autorità hanno deciso di correre ai ripari.

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