Gli inquirenti russi hanno arrestato la direttrice della biblioteca di letteratura ucraina a Mosca, la 58enne Natalya Sharina, con l’accusa di
Gli inquirenti russi hanno arrestato la direttrice della biblioteca di letteratura ucraina a Mosca, la 58enne Natalya Sharina, con l’accusa di incitamento all’odio etnico e violazione della dignità umana.
La donna, che avrebbe propagandato i libri del nazionalista ucraino Korchynsky, proibiti in Russia, rischia sino a 5 anni di carcere.
“Non riesco a comprendere chi abbiano voluto colpire – dice la bibliotecaria Tatiana Muntyan -, librai e lettori qui sono cittadini russi. Forse, a causa del nostro nome, alcune persone ritengono che questa sia una sorta di roccaforte russofobica, creata da nazionalisti ucraini. Ebbene, ciò è completamente errato”.
Dalla biblioteca sostengono che ad introdurre il materiale sospetto, poi sequestrato, sia stata la stessa Polizia, che ha fatto irruzione nei locali armata e mascherata.
Non si è fatta attendere, intanto, la reazione dell’Ucraina, che ha protestato con veemenza contro il raid, definendolo una “manifestazione di politica aggressiva da parte russa”: “Non è il primo tentativo del Cremlino di bollare come “russofobico” ed “estremista” tutto ciò che è ucraino”, ha sentenziato il Ministero degli Esteri, Klimkin.