Un mondo arancione contro la violenza sulle donne

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Di Euronews
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«Orange your neighborhood», illumina di arancione il tuo quartiere: un colore come simbolo di un futuro senza più violenza sulle donne.

Questa la campagna di sensibilizzazione lanciata da UN Women, agenzia delle Nazioni Unite in prima linea per i diritti di genere, in occasione della Giornata mondiale contro la Violenza sulle Donne 2014, che si celebra il 25 novembre.

Data scelta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1999, vi ricorre l’anniversario dell’assassinio nel 1960 delle tre sorelle Maribal, esempio di donne coraggiose e rivoluzionarie che lottarono per contrastare il regime dittatoriale nella Repubblica Domenicana.

Società civile, organizzazioni e persone di ogni continente sono invitati a mettere in campo eventi locali, nazionali e regionali che dovranno tingersi di questo colore: «llumina di arancione la casa, la scuola, il posto di lavoro, le forze armate, i media e un sistema giudiziario che tradisce le donne quando non mette i responsabili sul banco degli imputati» l’invito di UN Women.

16 i giorni di attivismo capillare previsti, che dal 25 novembre porteranno al 10 dicembre, Giornata Mondiale per i Diritti Umani: una mobilitazione di carattere globale, che va da Città del Messico alla Striscia di Gaza, dal Kosovo alla Cambogia.

Una donna su 3 ha subito violenze fisiche e/o sessuali, nella maggior parte dei casi da parte del partner. E poi lo sfruttamento sessuale, la mutilazione genitale, i matrimoni precoci, le molestie, lo stalking e il lavoro forzato. UN Women ha riportato preoccupanti dati numerici sulla condizione delle donne in tutto il mondo, e la strada per superare questo stato di violenza è ancora lunga.

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New York dà avvio alla campagna e nella notte tra il 24 e il 25 novembre il Palazzo di Vetro si è illuminato, all’unisono con l’Empire State Building, del colore simbolo.

« Rompi il silenzio. Quando diventi testimone della violenza su donne e bambine, non rimanere fermo. Agisci. »

Presenti alla cerimonia il segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon, accompagnato per l’occasione dalla moglie, la direttrice esecutiva di UN Women, la sudafricana Phumzile Mlambo-Nguka, e Teri Hatcher, attrice americana vittima di violenza che è stata scelta come testimonial di quest’anno.

«L’Empire arancione è un faro per il mondo», ha detto Phumzile Mlambo-Nguka nel corso della cerimonia in cui è stato anche mostrato il video realizzato da United Colors of Benetton, in cui una ragazza viene simbolicamente lapidata da alcuni uomini con dei petali di fiore.

«I diritti delle donne non sono solo un affare delle donne. Uomini e ragazzi stanno finalmente assumendo il loro ruolo di partner in questa battaglia», ha sottolineato Ban Ki-moon. Per combattere la discriminazione di genere è necessario un «cambio di mentalità»: tutti dobbiamo sentirci coinvolti e responsabili della violenza che ogni giorno si perpetua.

«Rompi il silenzio. Quando diventi testimone della violenza su donne e bambine, non rimanere fermo. Agisci»: questo il messaggio che il segretario generale dell’ONU vuole mandare attraverso la sua personale campagna «UNiTE to End Violence against Women», che all’unisono con UN Women ha messo in campo queste iniziative.

Per approfondimenti:

Sito ufficiale di UniTE to End Violence against Women (inglese)
Sito ufficiale di UN Women (inglese)
Discorso di Ban Ki-moon alla cerimonia di New York (inglese)

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