Dall'innovativo all'aromatico, i musei pioneristici di Dubai

Dubai ospita una grande varietà di musei, fra novità mondiali e tesori nascosti. In quest'episodio di Life ne abbiamo scelti alcuni da esplorare con voi.
Il Parco del Corano: un nuovo sguardo sull'Islam
Ultimo nato, il Parco del Corano, di dimensioni pari a 60 campi da rugby, creato per offrire ai visitatori spazi verdi e una migliore comprensione delle credenze islamiche.
Tra i frutteti del parco e all'interno della Casa di Vetro si possono scoprire le piante di cui si parla nel Corano, dai melograni e gli olivi ai fichi e l'aglio.
E per concludere la visita, una passeggiata nella Grotta dei Miracoli, sulle cui pareti vengono proiettati sette eventi prodigiosi narrati nel Libro Sacro. I commenti dei visitatori sono entusiasti. Usman è venuto dal Regno Unito per vedere questa meraviglia e per lui "La visita della grotta è incredibile. È uno sguardo nuovo su questi miracoli che conosciamo dall'infanzia. Ed è fantastico poterli visualizzare, non solo ascoltare". Per lo statunitense Anwar questo parco "È un chiaro esempio che il Corano non è solo qualcosa da leggere per avere un premio, ma qualcosa che può essere integrato nella pratica di tutti i giorni".
La Casa dei profumi: per scoprire la storia di Dubai
Dai profumi delle piante e dei fiori al primo museo emiratino dedicato alle fragranze, il passo è breve. La Casa dei profumi, nel quartiere di Al Shindagha, fa parte di un complesso progettato per raccogliere, preservare e far conoscre il patrimonio degli Emirati. In questo caso, la storia e il ruolo dei profumi nella regione. Lo visitiamo con Rashed Almuhairi, una guida esperta, che ci spiega: "È importante non solo per i visitatori che vengono da fuori, ma anche per le nostre nuove generazioni. Molti giovani non hanno vissuto esperienze come il profumo o l'immersione a caccia di perle, ed è importante che conoscano il nostro passato. Dubai ha una storia molto ricca che va raccontata".
Uno dei reperti più insoliti in mostra è un pezzo di oud da 28 chili. L'oud, una resina molto preziosa prodotta da un albero della famiglia Aquilaria quando viene attaccato da funghi o muffe, è l'ingrediente chiave del profumo arabo.
Il Museo del caffè: l'ospitalità araba in una tazzina
L'aroma è una parte molto importante di un altro rituale emiratino, quello del qahwa, meglio noto come caffè, che ci porta nello storico quartiere Al Fahidi. Il Museo del caffè è una curiosa collezione di manufatti, libri e souvenir vintage, che vanno dalle antiche caffettiere arabe, chiamate dallah, alla tazza che commemora il matrimonio dei principi di Galles nel 1981.
Il museo è nato dalla passione di Khalid Al Mulla, il padrone di casa, che ci racconta in che modo questo nettare sia legato a doppio filo con il principio dell'ospitalità araba: "Il caffè è il prodotto più importante dopo l'olio e la bevanda più consumata dopo l'acqua. Qualunque incontro comincia dal caffè, che pervade ogni aspetto sociale, politico ed economico della nostra vita. La presentazione della dallah araba, chiunque la presenti e ovunque ci si trovi, significa dare il benvenuto all'ospite. E quest'ospitalità araba ha viaggiato per centinaia di anni, e ora la vediamo negli alberghi a cinque stelle, nelle sale degli aeroporti, negli edifici governativi, e il simbolo della dallah araba appare nelle rotonde di tutti i paesi del Golfo, a significare che il paese dà il benvenuto ai suoi ospiti".
Il caffè arabo va servito in un modo particolare. La dallah, o caffettiera, viene tenuta nella mano sinistra, e chi lo versa deve servire per prima la persona più importante. La tazza si tiene nella mano destra e inclinata da un lato e dall'altro quando non si vuole più caffè.
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Al piano superiore non può mancare il bar del museo, dove si possono gustare miscele locali e internazionali.
Il Museo del futuro: uno sguardo sull'ignoto
Dopo un tuffo profumato nel passato e aver gustato un caffè ben tostato nel presente, l'anno prossimo sarà possibile visitare anche il Museo del futuro. L'edificio vuole rappresentare il cielo e la terra e il buco nel centro simboleggia l'ignoto, tema che sarà al centro degli eventi, in cui saranno esposti esempi di tecnologie innovative.