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Copernicus

Le temperature globali superano la soglia di +1,5°C per 12 mesi consecutivi

Una turbina eolica, una centrale elettrica a carbone generante inquinamento e tralicci elettrici sullo sfondo.
Una turbina eolica, una centrale elettrica a carbone generante inquinamento e tralicci elettrici sullo sfondo.   -  Diritti d'autore  Getty Images

Di Annabel Murphy 

È passato un altro mese, lanciandoci un ulteriore segnale che la temperatura terrestre sta aumentando.

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Dati recenti del Copernicus Climate Change Service (C3S) rivelano che giugno 2024 è il dodicesimo mese consecutivo in cui le temperature globali hanno raggiunto 1,5 °C al di sopra delle medie preindustriali. 

Negli ultimi 12 mesi (luglio 2023 – giugno 2024), la temperatura media globale della superficie ha raggiunto livelli record, toccando un picco di 0,76 °C al di sopra della media del 1991-2020 e di 1,64 °C al di sopra della media preindustriale (1850-1900).

In particolare, in alcuni giorni a novembre 2023 e di nuovo a febbraio 2024, è probabile che le temperature siano arrivate a superare i 2 °C rispetto ai livelli preindustriali.

Questi ultimi dati arrivano dopo un 2023 torrido, confermato come l'anno più caldo a livello globale, un record che si prevede verrà superato prima della fine del decennio, secondo le analisi del Servizio meteorologico del Regno Unito.

Il rapido aumento delle temperature medie, attribuito alla crescente presenza di gas serra (GHG) nell'atmosfera, evidenzia il cambiamento significativo e continuo attraversato dal clima terrestre. 

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Nel 2023, le emissioni hanno registrato un altro record, superando per la prima volta 35 miliardi di tonnellate e segnando un aumento di 756 milioni di tonnellate (2,2%) rispetto al 2022, secondo il rapporto del 2024 Statistical Review of World Energy dell'Energy Institute.

Commentando i dati più recenti, il direttore del C3S Carlo Buontempo ha affermato che la notizia è scioccante ma non sorprendente.  

"Giugno segna il tredicesimo mese consecutivo di temperature globali record e il dodicesimo mese di fila in cui [hanno raggiunto] gli 1,5 °C al di sopra dei valori preindustriali. Si tratta di qualcosa di più di una curiosità statistica", ha sottolineato.

"Se il nostro obiettivo è rimanere entro i limiti dell'accordo di Parigi, dobbiamo smettere di aggiungere gas a effetto serra (GHG) nell'atmosfera e negli oceani e raggiungere lo zero netto non appena ciò sia materialmente possibile", ha affermato. 

Adesso c’è da chiedersi se i governi e le industrie si stiano allineando abbastanza rapidamente con gli obiettivi dell'accordo di Parigi sul clima.  Analizzando le ultime tendenze climatiche globali e l’evidenza scientifica a disposizione, Euronews e Copernicus indagano sul futuro dell'Accordo e della vita sulla Terra.

Prima di tutto, cosa dice l'accordo di Parigi del 2015?

L'accordo di Parigi è un trattato internazionale considerato una pietra miliare nella lotta al cambiamento climatico. 

Negoziato da 196 parti e adottato nel 2015 nell'ambito della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), l'obiettivo principale del trattato è mantenere l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2 °C rispetto ai livelli preindustriali e continuare a impegnarsi per limitare l'aumento della temperatura a 1,5 °C entro la fine del secolo. 

1,5 °C o 2 °C, che differenza fa?

Il dott. Stephen Cornelius, vice responsabile globale di WWF International per il clima e l'energia, sottolinea l'impatto negativo che anche un aumento di 0,5 gradi può avere sull'ambiente.

Un aumento sostenuto di 1,5 °C devasterebbe il 70% delle barriere coralline d’acqua calda del mondo. Tuttavia, se le temperature aumentano di 2 °C entro il 2100, tale distruzione potrebbe estendersi al 99%.

“Ogni frazione di grado in più conta, anche se poi la temperatura dovesse riabbassarsi, perché gli effetti del cambiamento climatico possono essere irreversibili per molti ecosistemi e parti del mondo.”

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Alcune cose sono semplicemente irrecuperabili, come le calotte glaciali della Groenlandia, motivo per cui è così importante agire subito e velocemente", ha affermato il dott. Cornelius.

Se stiamo già raggiungendo questa pericolosa soglia nel 2024, vuol dire che non c’è più niente da fare?

L'aumento delle temperature globali negli ultimi 12 mesi è un allarme rosso, ma ciò non significa che l'accordo di Parigi sia carta straccia. La soglia media di innalzamento della temperatura globale di 1,5 °C deve essere rispettata per un periodo prolungato di venti o trent'anni.

Si è appena concluso un anno di temperature medie globali al di sopra della soglia di aumento di 1,5 °C e, di conseguenza, continueremo a subire il riscaldamento climatico e gli eventi meteorologici estremi a esso associati, causati in gran parte da elevate concentrazioni di gas serra nell'atmosfera terrestre.

"Anche se il 2100 sembra molto lontano, sarà ciò che facciamo durante questo decennio e il prossimo a permetterci o meno di rimanere sotto la soglia stabilita entro la fine di questo secolo", ha spiegato il dott. Cornelius.

"Se riuscissimo a ridurre drasticamente le emissioni sostituendo i combustibili fossili con fonti rinnovabili e ad aumentare l’impiego di soluzioni basate sulla natura per catturare il carbonio, vedremmo un picco e poi un rallentamento dell'aumento delle temperature nella seconda metà del secolo, il che contribuirebbe a mantenere l’aumento della temperatura mondiale al di sotto di 1,5 °C", ha continuato.

Cosa dicono le proiezioni sulle future temperature della Terra?

Se il riscaldamento continua al ritmo odierno, gli esperti del C3S prevedono di raggiungere il limite di 1,5 °C a metà degli anni '30 del Duemila. Ciò significa che ci sarà un periodo prolungato di temperature giornaliere al di sopra della soglia.

Le proiezioni e le stime del C3S, che sono disponibili al pubblico sull'Atlante Climatico interattivo di Copernicus, sono in linea con quelle del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC), che ha affermato che esiste almeno il 50% di probabilità che il riscaldamento globale a lungo termine superi la soglia degli 1,5 °C nel prossimo decennio, anche considerando ambiziosi tagli delle emissioni.

"Negli ultimi 12 mesi, le temperature hanno subito l’impatto di El Niño, ma è innegabile che alla base ci sia una tendenza al riscaldamento. Violazioni della soglia degli 1,5 °C durante un mese o un anno sono i primi segni di un pericoloso avvicinamento al superamento del limite a lungo termine ", ha affermato il direttore del C3S.  

In che modo Copernicus monitora i progressi fatti rispetto all'Accordo di Parigi?

Negli ultimi otto decenni, Copernicus ha costantemente raccolto e monitorato dati in situ e satellitari su una serie di variabili climatiche, tra cui le temperature dell’aria in superficie. Questi dati vengono analizzati, modellati e confrontati con i vari periodi storici per generare una visione accurata dei cambiamenti attraversati dall’ambiente in cui viviamo. 

L'app Global Atlas, sviluppata dal C3S, consente agli utenti di visualizzare le prospettive climatiche passate, presenti e future, combinando proiezioni basate su osservazione, rianalisi e scenari. L'app consente inoltre agli utenti di monitorare l’aumento della temperatura in diverse regioni.  

Vista aerea di turbine eoliche in un parco eolico, Catalogna, Spagna
Vista aerea di turbine eoliche in un parco eolico, Catalogna, SpagnaGetty Images

Quali misure dovremmo adottare ora per avere più possibilità di invertire la tendenza?

Il modo più efficace per influire sulle temperature globali non stupisce: consiste nel ridurre il livello di emissioni nell'atmosfera il più velocemente possibile, aumentando la capacità di produrre energia pulita e riducendo la dipendenza dai combustibili fossili.

Soluzioni basate sulla natura, come il ripristino degli ecosistemi naturali, sono importanti anche per rimuovere e immagazzinare il carbonio già presente nell'atmosfera.

Inoltre, è necessario intraprendere un processo di adattamento, dato che gli inevitabili effetti del cambiamento climatico si stanno già verificando. Ma c'è speranza, e il cambiamento può avvenire rapidamente.

L'eolico e il solare, ad esempio, sono ora la più grande fonte di energia elettrica nel Regno Unito. La quota complessiva del settore delle energie rinnovabili nell'UE è aumentata dal 34% nel 2019 al 44% nel 2023, e il più grande impianto solare al mondo, che genera abbastanza energia pulita per alimentare il Lussemburgo, è recentemente entrato in funzione in Cina.

"Abbiamo solo un pianeta e ne facciamo tutti parte: tutte le decisioni prese da aziende, governi e individui hanno un impatto sul nostro percorso in questo secolo cruciale. Non è un messaggio nuovo, ma va ripetuto più e più volte fino a quando i dati non diranno qualcosa di diverso", ha concluso il dott. Cornelius.  

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