Spagna: Elche taglia le piste ciclabili, la protesta dei ciclisti

Una delle proteste dei ciclisti nelle strade di Elche
Una delle proteste dei ciclisti nelle strade di Elche Diritti d'autore euronews
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Di Cèsar Sempere
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La nuova amministrazione, guidata dalla coalizione tra Partito Pololare e Vox, ha già fatto eliminare varie piste ciclabili, sostenendo che fossero pericolose. La città ora rischia di dover restituire i fondi europei usati per la loro costruzione

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Negli ultimi mesi centinaia di ciclisti hanno riempito in più occasioni le strade di Elche, nel sud-est della Spagna, per protestare contro la rimozione di alcune piste ciclabili decisa dal nuovo governo locale, formato dal Partito Popolare e dall'estrema destra di Vox.

Le proteste per ora sono servite a poco. Il Comune ha deciso di procedere comunque. Gli ultimi lavori di rimozione, cominciati il 28 agosto, riguardano un tratto di pista ciclabile che attraversa il centro cittadino. "Ho avuto più di un incidente in bicicletta - dice una residente -. Vi assicuro che, nel momento in cui toglieranno le piste ciclabili, non la prenderò più, perché mi fa paura".

Il Partito Popolare sostiene di non essere contrario a queste piste ciclabili, ma che alcune sono posizionate in modo sbagliato, rendendole pericolose e in conflitto con il traffico stradale.Una posizione condivisa dall'associazione dei commercianti. "Se le piste ciclabili tolgono parcheggi e corsie per il traffico, è un problema - dice Carmen Alarcón, presidente dell'associazione dei commercianti del Mercato Centrale -. La pista ciclabile è necessaria perché la città la richiede, ma deve essere ben posizionata".

La questione però ha risvolti più ampi, che vanno aldilà di traffico e sicurezza. Le piste ciclabili di Elche sono state finanziate nell'ambito di un ampio progetto europeo per lo sviluppo di zone a basse emissioni in città. Secondo l'ex assessore alla mobilità, Esther Díez, ora la città potrebbe dover rimborsare questi fondi.

"Dobbiamo tenere presente che Elche ha ricevuto circa 15 milioni di fondi europei che sarebbero in pericolo se la zona a basse emissioni non venisse sviluppata - dice Díez -. Questi fondi sono condizionati alla realizzazione dell'intera area che garantisce la qualità dell'aria in città".

Il nuovo governo locale ha rifiutato di commentare, annunciando allo stesso tempo 1.500 nuovi posti auto sotterranei nel centro città. Soluzioni simili sono state adottate anche in altre città della Spagna governate dalla coalizione tra Partito Popolare e Vox.

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