The Brief From Brussels: Fondi Ue, Olaf, Ungheria prima per frodi

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Diritti d'autore SIMON DAWSON
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Di Maria Irene Giuntella
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L'Italia è quarta nell'Unione Europea per irregolarità nella gestione dei fondi strutturali europei. In testa alla classifica stilata dall'Agenzia europea per l'anti frode Olaf è invece l'Ungheria.

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L'Italia è quarta nell'Unione Europea per irregolarità nella gestione dei fondi strutturali europei. In testa alla classifica stilata dall'Agenzia europea per l'anti frode Olaf è invece l'Ungheria.

L'ultimo rapporto dell'agenzia afferma che quasi il 4 per cento dei finanziamenti per lo sviluppo che sono andati all' Ungheria tra il 2014 e il 2018 è sotto indagine si tratta della percentuale più elevata in Europa.

L'Agenzia raccomanda il rimborso o il ritiro di miliardi di euro e sostiene che alcuni progetti vadano rivisti.

È importante guardare oltre i numeri. Le cifree non raccontano sempre tutta la verità. Ecco perché andro' in visita anche in Ungheria. Per capire con le autorità giudiziarie e le forze dell'ordine cosa c'è dietro e se ci sono problemi, cerchiamo di trovare insieme soluzioni comuni” spiega Ville Itälä, direttore dell'OLAF.

La procura della Repubblica Ceca ha appena ritirato le accuse contro l'ex società del primo ministro del Paese Andrej Babis per abuso di fondi europei.

Penso che ciò che si capisce soprattutto, è che gli Stati membri non sembrano semplicemente prendere sul serio la lotta alla corruzione per i fondi dell'Unione Europea. Il 36 percento del tasso di incriminazione è inaccettabile e deve essere affrontato. Penso che il caso ceco in cui il procuratore ceco ha deciso di sospendere l'inchiesta per corruzione nelle aziende del primo ministro Babis sia un esempio di come gli Stati membri siano soliti reagire alle indagini dell'OLAF, trascinando il tutto per le lunghe, non investigando correttamente e lasciando che l'inchiesta venga dimenticata" afferma Nick Aiossa di Transparency International.

Nel 2018 l'OLAF ha concluso 167 indagini, emettendo 256 raccomandazioni per recuperare 371 milioni di euro per il bilancio dell'Unione Europea.

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