È nata una star dei social media: Ecco la proprietaria di un negozio cinese, Angela, l'ultima sensazione in Italia

Angela, proprietaria dell'An.Megastore, negozio situato nel quartiere Ostiense, a Roma
Angela, proprietaria dell'An.Megastore, negozio situato nel quartiere Ostiense, a Roma Diritti d'autore Andrea Carlo Martinez/Euronews
Diritti d'autore Andrea Carlo Martinez/Euronews
Di Andrea Carlo
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Rinomata per i suoi video umoristici e le sue frasi iconiche, la 59enne proprietaria di un megastore a Roma ha raccolto un enorme seguito online. Che cosa ha portato Angela al suo improvviso successo? Sta combattendo o rafforzando gli stereotipi etnici?

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"Ci penso io!". È questa risposta rassicurante, come quella di un deus ex machina venuto a placare anche gli acquirenti più ansiosi, che è diventata il leit motiv dell'ultimo fenomeno italiano sui social media.Si tratta di Angela, 59enne di origine cinese, proprietaria di "An Megastore", un discount nella periferia sud di Roma.

Negli ultimi mesi, la commerciante locale è diventata una vera e propria star e, a suo modo, un fenomeno culturale. I suoi account Tik Tok e Instagram hanno totalizzato mezzo milione di follower, mentre i suoi video hanno raccolto 15,2 milioni di like sulla piattaforma.

La premessa dei suoi video è semplice: Angela aiuta i suoi clienti a soddisfare qualsiasi richiesta, per quanto stravagante possa essere. Ma la chiave della popolarità di Angela è stata il suo personaggio allegro e le sue frasi memorabili, che hanno dato vita al marketing online combinando un'accorta strategia commerciale ad una spiccata comicità.

Come è avvenuta la fulminea ascesa della proprietaria del negozio? E quali implicazioni sociali più ampie comportano i suoi video? Euronews Cultura ha incontrato la persona che sta dietro il bancone (e le fotocamere).

La storia di un fenomeno social

Percorrendo una strada secondaria e poco curata nel cuore del quartiere Ostiense di Roma, si arriva a una vetrina, sormontata da un cartello con la scritta "An Mega": la porta d'ingresso al regno di Angela. Per quanto possa sembrare grande, il negozio passa quasi inosservato: l'aspetto esterno è decisamente poco appariscente. Entrando nell'outlet - un labirinto con una miriade di prodotti - si può trovare Angela che lavora alla cassa, nascosta dietro una maschera rosa oversize.

Non sembra proprio l'ambientazione di un fenomeno dei social media. Eppure Angela è ormai entrata a far parte della cultura popolare italiana, rendendo il suo negozio un luogo di pellegrinaggio per i fan desiderosi di farsi fotografare con la proprietaria del negozio.

Cosa ha trasformato una donna d'affari locale in una regina di internet nel giro di pochi mesi? Dietro ai video di An Megastore si nasconde un format chiaro e conciso, che ha colpito gli spettatori.

Andrea Carlo Martinez
Angela nel suo negozio nel quartiere Ostiense di RomaAndrea Carlo Martinez

In ogni clip, un cliente diverso si rivolge ad Angela con un disperato bisogno di un prodotto specifico, per il quale lei mette a disposizione le sue risorse e trova una soluzione, il tutto per dimostrare il suo punto di forza: il suo negozio, come lei stessa sostiene, ha "tutto".

Le richieste sono spesso di natura bizzarra e l'umorismo dei video si basa sull'atteggiamento allegro di Angela e sulle sue risposte dolci, ma sottilmente sarcastiche, oltreché sulle incomprensioni linguistiche.

"Voglio cambiare iPhone... ma il sito web dice che il 15 esce a novembre. So che potete aiutarmi, perché avete tutto in anticipo, giusto?", chiede una cliente in un video. Angela la rassicura che può fare l'apparentemente impossibile, ma finisce per mostrare alla cliente perplessa un set di asciugacapelli.

Alcuni dei video di Angela hanno un tocco più cinematografico e rifuggono dalla promozione diretta dei prodotti. Nei filmati più recenti la proprietaria del negozio si è vestita da Zorro e da Barbie, ha cantato musica cinese in un finto talent show ("An Mega's Got Talent") e ha organizzato appuntamenti al buio con i suoi clienti.

Nel corso delle sue clip, Angela è diventata particolarmente famosa per i suoi tormentoni iconici. Si rivolge ad una giovane cliente, Michela, con un "Bella fisica!" (resa grammaticalmente scorretta di "bel fisico"), che appare regolarmente nei suoi video chiedendo consigli di moda. La frase è diventata così famosa da essere fonte di meme e persino di una parodia di un video musicale.

Ora, a pochi mesi dal suo debutto sui social media, la fama online di Angela si è riverberata nel mondo reale.  Nel suo negozio, Angela viene regolarmente fermata dai clienti che le chiedono foto o video. "Sono felice, ovunque vada la gente mi riconosce, in qualsiasi negozio, anche all'aeroporto", ha detto Angela a Euronews Cultura.

Dalla Cina rurale alla Città eterna: chi è Angela?

Il pubblico italiano ha appena conosciuto Angela e il suo negozio, di cui è proprietaria da sei anni. Ma pochi conoscono il viaggio che l'ha portata in Italia e il motivo per cui ha deciso di dire addio alla sua terra d'origine. Lasciata la città rurale di Qingtian, in Cina, 40 anni fa, Angela - che aveva una formazione nel settore tessile, chiaramente visibile nella sua inclinazione per l'alta moda - ricorda vividamente la povertà che l'ha spinta a emigrare dalla sua terra.

"Il Paese era così povero allora... tutti volevano andarsene", ha detto. "Mia cugina viveva già in Italia, a Bologna, così un gruppo di dieci di noi è venuto qui". Ma i suoi spostamenti non si sono fermati al raggiungimento delle coste del Bel Paese; infatti, Angela ha vissuto in diverse città italiane prima di stabilirsi definitivamente nella capitale del Paese. "Ho vissuto a Bologna, a Milano, a Palermo, in Sicilia e poi sono arrivata a Roma", racconta.

Come facile attendersi, una vita in movimento è stata accompagnata da una notevole fatica, seguita dall'ombra incombente degli stereotipi etnici e del razzismo. "Quando sono arrivata in Italia, le cose erano più difficili di adesso, c'erano molti stereotipi", ha raccontato.

An Megastore
Angela con i suoi due figliAn Megastore

Ma Angela non solo si è fatta un nome in Italia: ha anche due figli nati e cresciuti nel nostro Paese, tra cui il 31enne Alessandro, che aiuta in negozio e il cui accento tradisce immediatamente la sua educazione romana.

In effetti, Angela non ha più parenti stretti in Cina, poiché tutti si sono trasferiti in Italia. Ma torna spesso a far visita agli amici e nota il miglioramento della situazione abitativa, nonostante senta l'Italia come la sua casa: "Le cose sono migliori lì che in Europa!", ha commentato. "Ma io voglio rimanere in Italia".

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Cosa c'è dietro le quinte dei video di Angela

La qualità spontanea e quasi amatoriale dei video di An Megastore conferisce loro una patina di spensieratezza, tanto che si potrebbe non pensare molto a ciò che c'è dietro alla realizzazione di ogni clip. Ma alla base di tutto c'è una strategia di marketing attentamente costruita.

In realtà, i "clienti" dei video sono professionisti assunti da un'agenzia di comunicazione (Enne), che lavora con diverse aziende per aiutarle a far crescere il loro seguito online.

Attratto dallo stile cinematografico e desideroso di uscire dalla "noiosa" monotonia della vita di bottega, Alessandro, figlio di Angela, ha contattato Enne alla fine dello scorso anno. L'agenzia ha proposto una formula video chiara, ovvero quella di presentare il negozio come una sorta di Amazon in carne e ossa, che ha tutto in magazzino, e ora gestisce i profili social media del negozio insieme ad Alessandro.

Ma la strategia social del megastore non è stata esente da tentativi ed errori. In effetti, Angela non era nemmeno la star originale dello show. Le prime clip, risalenti a gennaio, avevano come protagonista una commessa. Ma dopo alcune divergenze con l'agenzia, Angela ha deciso di intervenire, con ottimi risultati.

"Non appena Angela ha iniziato a comparire nei video, l'interesse del pubblico è stato immediato", ha dichiarato a Euronews Culture il cofondatore di Enne, Christian Carboni, "La crescita è stata esponenziale. Avere lei è stata la decisione perfetta". 

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Il successo dei video di Angela è stato tale che anche i finti "clienti" hanno ottenuto la loro fama. La fidanzata di Christian, Michela Rullo (o la "bella fisica" di Angela) è probabilmente diventata la più grande co-protagonista dello show, con alcuni dei video in cui compare che hanno superato il milione di visualizzazioni.Sostiene di non essere stata assunta da Enne e di collaborare con Angela per amicizia e buona volontà. E ora sente le ripercussioni della fama: "Vengo sempre riconosciuta, soprattutto dai bambini, ma anche dagli adulti", ha detto, "e persino quando ero in vacanza a Mykonos mi hanno avvicinato delle persone".

In apparenza, la collaborazione tra Enne e An Megastore sembra un'accoppiata perfetta. Ma è tutto così roseo dietro le quinte?

All'inizio del mese, sembrava che le cose non fossero così serene nel regno di Angela, in seguito a presunti disaccordi tra il negozio e l'agenzia sulla gestione finanziaria delle pagine dei social media e sulla direzione creativa dei video.

Christian ha respinto tali affermazioni, affermando che "non c'è mai stato" alcun attrito e che l'agenzia Enne continua a lavorare con il negozio: "Ci sono state discussioni tranquille sulla direzione dei nostri contenuti", ha dichiarato, "non ci sono problemi al momento. È tutto a posto".

Ciò è stato confermato dallo stesso Alessandro alla fine del mese scorso, che ha dichiarato che An Megastore ed Enne hanno raggiunto un accordo e stanno mantenendo in essere il loro rapporto professionale. Come dimostrano le continue apparizioni di Michela e Christian negli ultimi video, sembra che il matrimonio tra Enne e An Megastore sia ancora intatto, a una condizione: l'agenzia trattiene tutti i profitti derivanti dall'attività sui social media della pagina. "Gestiremo il 100% dei contenuti dei social media", ha confermato Christian.

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Combattere o rafforzare gli stereotipi etnici?

Mentre il successo di Angela continua a crescere, i suoi contenuti hanno iniziato a sollevare alcune questioni un po' più spinose, per le quali potrebbe non esserci una soluzione rapida: il modo in cui vengono rappresentati i cinesi e la loro cultura.

Il razzismo prolifera ancora in Italia e l'ostilità nei confronti della comunità cinese è cresciuta in modo particolare dopo la pandemia. In effetti, il pregiudizio anti-asiatico è diventato così radicato che spesso si insinua nei canali dei media mainstream italiani. Nel 2021, il popolare programma televisivo Striscia la notizia è stato ampiamente condannato per aver inserito uno sketch in cui i suoi conduttori prendevano in giro l'accento e i tratti somatici cinesi.

In questo contesto, il successo di Angela può essere visto sia come sintomatico degli stereotipi razziali in atto, sia come segno che l'Italia è più disposta ad accogliere e coinvolgere le comunità asiatica.

Andrea Carlo Martinez/Euronews
L'esterno del negozio di AngelaAndrea Carlo Martinez/Euronews

Parte dell'umorismo dei video di Angela - in particolare il tormentone della "bella fisica" - deriva dai suoi errori grammaticali. Alcuni commenti più cattivi hanno colto l'occasione per prendere in giro il suo accento, alludendo a comuni stereotipi cinesi.

"La strategia di marketing virale di An Megastore si inserisce nella tradizione consolidata dello sfruttamento degli stereotipi culturali a fini comici", ha commentato Laura Leuzzi, romana, storica dell'arte presso la Robert Gordon University in Scozia. "Il recupero di tali stereotipi è diffuso oggi, ad esempio, tra gli stand up comedians italiani, irlandesi, indiani e cinesi su YouTube e Instagram e ha una lunga tradizione. Il loro successo, a mio avviso, non è un segnale di allentamento dell'ondata razzista a cui stiamo assistendo in Italia".

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Il successo di Angela potrebbe rappresentare un'arma a doppio taglio: secondo il figlio Alessandro, la proprietaria del negozio potrebbe essersi alienata la comunità cinese. Angela, tuttavia, ritiene che sia una questione di tecnologia: "La nostra comunità non guarda davvero quei video!", ha risposto con nonchalance, "solo i giovani lo fanno".

Ma Angela e suo figlio - che ammettono di essere stati entrambi vittime di pregiudizi razziali - contestano nella sostanza l'idea che i loro video abbiano implicazioni negative e affermano piuttosto che per loro è stato un mezzo per recuperare la propria identità: "Se vuoi visibilità, devi lavorare sulle cose che avranno successo", ha dichiarato Alessandro, "e se non posso criticare o prendere in giro la mia comunità, allora chi può farlo? Vedo le cose belle e quelle brutte".

Al momento, An Megastore non mostra segni di arresto. I video superano regolarmente le 100mila visualizzazioni e potrebbe anche essere in programma un'apparizione in TV, anche se i dettagli rimangono riservati. 

È difficile prevedere se la popolarità online di Angela continuerà a fiorire e a farla entrare nel pantheon delle divinità mediatiche italiane, soprattutto nel regno volubile dei social media. Ma la proprietaria del negozio non sembra preoccupata. Ha deciso di vivere il presente e di lasciare che sia il destino a decidere cosa la aspetta: "Al momento mi piace come stanno le cose", ha detto Angela, "poi si vedrà".

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