Trump contro lo status di nazioni favorite per India e Turchia

Trump contro lo status di nazioni favorite per India e Turchia
Diritti d'autore I presidenti Trump e Modi a Manila - REUTERS/Jonathan Ernst/File Photo
Diritti d'autore I presidenti Trump e Modi a Manila - REUTERS/Jonathan Ernst/File Photo
Di Sergio Cantone
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Ormai Donnald Trump non si ferma, e dopo la Cina vuole rivedere gli equilibri con Turchia e India. Una sfida che intende ridare agli Usa quanto la globalizzazione potrebbe avergli tolto. Per New Dheli si tratta di cifre irrisorie. Ma il gesto Usa arriva, non a caso, dopo le tensioni con il Pakistan

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Trump all'attacco delle economie emergenti. Il presidente Usa decide di regolare i conti anche con India e Turchia. Annuncia via Twitter di volere escludere le due economie dai Gsp, i paesi a regime preferenziale negli scambi commerciali con Washington. Per Trump, l'India non ha aperto a sufficienza i suoi mercati ai prodotti Usa, mentre la Turchia ha raggiunto un livello di sviluppo soddisfacente. L'India minimizza per boccadel suo minsitro per il commercio, Anup Wadhawan:

"I benefici tratti da questo status speciale, per noi erano nell'ordine di 190 milioni di dollari, su di un interscambio di 5,6 miliardi di dollari. Per questo, i benefici persi, in senso assoluto, e anche in relazione alla percentuale del commercio coinvolto, sono moderati e minimi"

Mercantilismo e dissuasione politica

Per quanto riguarda la Turchia l'impressione è che la leva commerciale venga utilizzata come strumento di dissuasione politica, già messa in atto a suo tempo dal genero di Trump, Jared Kushner, nel suo incontro con Erdogan. A suo tempo finì con una stretta di mano, nulla di più.

E la ministra turca del commercio, Ruhsar Pekcan, Minister of Trade, twitta la sua perplessità:

scrivendo che la volontà turca è di accrescere il volume degli scambi bilaterali fino a 75 miliardi di dollari. Ambizione che, stando al tweet, i Turchi non vogliono cestinare.

Negoziato commerciale Usa-Cina, un fiume carsico

Ma il presidente Usa non si ferma. E riprende a far pressione sulla Cina cinguettando di aver chiesto a Pechino di togliere le tariffe sui prodotti agricoli made in Usa. È chiara l'intenzione della Casa bianca di ridisegnare le relazioni degli Usa con il blocco Eurasiatico, attraverso la leva commerciale. Lo scopo sembra essere quello di riequilibrare i rapporti di forza con con le potenze emergenti beneficiate da una globalizzazione che non ha mai convinto Trump.

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