Oltre al sistema europeo Copernicus, anche le altre agenzie internazionali confermano l'aumento delle temperature globali nel 2023. Ora i timori sono per il 2024 e per il rischio di gravi fenomeni meteorologici
L'Organizzazione meteorologica mondiale delle Nazioni Unite e le agenzie statunitensi Nasa e Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration) hanno confermato che il 2023 è stato l'anno più caldo mai registrato (dall'inizio delle registrazioni nel 1850). Pochi giorni prima, l'agenzia europea Copernicus aveva diffuso gli stessi dati allarmanti. Inoltre, il 2023 ha superato il record con un margine ampio e visibile**: l'anno è stato più caldo di 1,45°C rispetto alla media preindustriale.**
Ora che tutti i principali organismi confermano che il riscaldamento globale sta prendendo piede, la domanda è se il 2023 sarà il picco o solo un trampolino di lancio sulla strada verso la cima.
Gli esperti dicono che il 2024 potrebbe essere più caldo
Secondo uno dei maggiori analisti del Noaa, è probabile che il 2024 sia ancora più caldo e che sia tra i primi cinque anni più caldi di sempre. Secondo gli scienziati, i due principali fattori che contribuiscono sono le emissioni di anidride carbonica della società e il fenomeno El Niño, che ha ricominciato a riscaldare il Pacifico l'anno scorso ed è difficile da controllare per l'uomo.
Le temperature degli oceani sono in costante aumento
Nel 2023, riferiscono gli esperti del Noaa, si è registrato anche un record di temperature degli oceani: la massa d'acqua del pianeta funge da enorme "cuscinetto termico", attenuando le anomalie di temperatura - più l'oceano è già caldo meno può continuare ad assorbire e quindi meno può "compensare" l'aumento delle temperature dell'aria.
Gli scienziati hanno ribadito il cambiamento climatico globale non si esprime necessariamente come un aumento assoluto della temperatura, ma come una maggiore probabilità di eventi meteorologici estremi, come ondate anomale prolungate di caldo e freddo, precipitazioni estreme o inondazioni distruttive.