Rimossi direttori e consigli di amministrazione di tv, radio e agenzia di stampa statali. Spento il segnale della Telewizja Polska considerata "propaganda" del vecchio governo guidato dal partito Diritto e Giustizia, che protesta: "atto illegale"
Il nuovo governo polacco ha rimosso martedì i vertici dell'informazione pubblica, licenziando in un colpo i dirigenti della televisione e della radio statali e dell'agenzia di stampa polacca (la PAP).
Lo ha comunicato il ministero della Cultura di Varsavia, secondo cui sono stati chiusi il segnale e il sito web del canale televisivo pubblicoTVP Info.
"Ora ci saranno cambiamenti nei consigli di amministrazione, nelle squadre che creano i programmi, tra i giornalisti. Latelevisione pubblica sarà restituita alla gente" ha dichiarato Marek Rutka, membro del Consiglio di amministrazione della radio-televisione pubblica polacca.
Il giro di vite segue l'ascesa di un nuovo esecutivo guidato da Donald Tusk, entrato in carica una settimana fa.
La nuova maggioranza politica, considerata progressista ed europeista rispetto a quella precedente, ha promesso un approccio più equilibrato all'informazione rispetto alla "propaganda" fatta dai canali pubblici negli ultimi otto anni di governo del partito Diritto e Giustizia (PiS).
Critiche dall'opposizione: atto illegale e anti-democratico
I media statali giocano un ruolo importante in Polonia, dato che circa un terzo dei polacchi non ha accesso alle emittenti private.
"Disattivare il segnale televisivo e i siti web di TVP Info è un atto di illegalità e ricorda i peggiori tempi della legge marziale" ha dichiarato Maciej Swirski, che presiede la Krajowa Rada Radiofonii i Telewizji, l'Autorità nazionale per le telecomunicazioni.
La nomina di Swirski all'Autorità era stata indicata dal **precedente governo guidato dal PiS.**Alcuni esponenti del partito, incluso il presidente Jaroslaw Kaczynski, hanno organizzato una protesta presso la sede di TVP a Varsavia per tutta la notte, lasciando l'edificio solo nelle prime ore del mattino.
"Non permetteremo che in Polonia si costruisca una dittatura" ha scritto sui social l'ex primo ministro, Mateusz Morawiecki.
Da parte sua, il Parlamento polacco martedì ha invitato "tutte le autorità statali a ripristinare immediatamente l'ordine costituzionale in termini di accesso dei cittadini a informazioni affidabili e al funzionamento dei media pubblici".
Il precedente governo del Pis aveva usato un approccio altrettanto discutibile sui media, sottolinea la Bbc. Non a caso, aveva attratto aspre critiche da diversi quotidiani e canali privati e la Polonia era scesa dal 18° al 57° posto nell'Indice mondiale della libertà di stampa stilato da Reporter senza frontiere.