Gb: muore a 94 anni l'ex proprietario di Harrods Mohamed Al Fayed

Mohamed Al Fayed nel 2008
Mohamed Al Fayed nel 2008 Diritti d'autore SANG TAN/AP
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Di Greta Ruffino
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Mohamed Al Fayed, uomo d'affari di origine egiziana il cui figlio rimase ucciso in un incidente d'auto con la Principessa Diana, è morto questa settimana. L'esuberante magnate egiziano era noto anche per la sue dichiarazioni su quel 31 agosto 1997

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L'uomo d'affari di origine egiziana Mohamed Al Fayed è morto a 94 anni. Ad annunciare il suo decesso venerdì la sua famiglia. 

Al Fayed, a lungo proprietario dei grandi magazzini Harrods e del Fulham Football Club, venne annientato dalla morte del figlio Dodi Al Fayed nell'incidente d'auto a Parigi con Diana 26 anni fa. Trascorse lunghi anni a piangere la perdita e a lottare contro l'establishment britannico colpevole, secondo lui, per la loro morte.

La signora Mohamed Al Fayed, i suoi figli e i suoi nipoti hanno diffuso un comunicato, pubblicato dal club Fulham, per confermare che "l'amato marito, padre e nonno Mohamed si è spento serenamente di vecchiaia mercoledì 30 agosto 2023. Da tempo ritiratosi a vita privata ha vissuto gli ultimi anni circondato dall'affetto dei suoi cari".

Al Fayed era convinto che Dodi e Diana fossero stati uccisi. Ha sempre evocato una cospirazione ordita dal principe Filippo, marito della regina Elisabetta II. Sosteneva che la famiglia reale avesse organizzato l'incidente perché non gradiva che Diana frequentasse un egiziano.

Nel 2008, il magnate egiziano aveva dichiarato, in un'inchiesta, che l'elenco dei presunti cospiratori includeva Filippo, due ex capi della polizia di Londra e la CIA.

Al Fayed sosteneva che Diana fosse incinta e avesse intenzione di sposare Dodi e che la famiglia reale non potesse tollerare che la principessa sposasse un musulmano.

L'inchiesta concluse che Diana e Dodi morirono a causa della guida sconsiderata del loro autista - un dipendente dell'Hotel Ritz di proprietà di Al Fayed - e dei paparazzi che inseguivano la coppia. Inchieste separate nel Regno Unito e in Francia conclusero che non ci fu alcuna cospirazione.

Il rapporto di Al Fayed con la famiglia reale è stato recentemente descritto nella quinta stagione di "The Crown", in cui il miliardario, interpretato da Salim Daw, viene presentato a Diana.

Al Fayad nacque nel 1929 ad Alessandria d'Egitto. Iniziò con la vendita di bibite gassate per le strade della natia Alessandria fino a diventare un grande nome del mondo degli affari. La svolta arrivò dopo l'incontro con la prima moglie, Samira Khashoggi, sorella del milionario saudita Adnan Khashoggi, che lo coinvolse nelle sue attività di importazione in Arabia Saudita.

Il matrimonio durò appena due anni, ma l'azienda di spedizioni non fermò la sua ascesa e nel 1966 al Fayed divenne consulente di uno degli uomini più ricchi del mondo, il Sultano del Brunei.

Nel 1974 ci fu il trasferimento in Gran Bretagna. Cinque anni dopo acquistò l'hotel Ritz di Parigi con il fratello Ali per 20 milioni di sterline. Nel 1985 rilevò i grandi magazzini Harrods per 615 milioni di sterline.

All'apice della sua ricchezza, Al Fayed possedeva l'hotel Ritz a Parigi, Harrods e la squadra di calcio Fulham Football Club di Londra.

Il Sunday Times Rich List - che documenta le fortune delle persone più ricche della Gran Bretagna - ha valutato la fortuna della famiglia a 1,7 miliardi di sterline (o 1,9 miliardi di euro) quest'anno, collocando Al Fayed al 104° posto tra le persone più ricche del Paese.

Non è mai stato accettato dall'establishment britannico. Il governo respinse due volte le sue richieste di cittadinanza, senza mai chiarirne i motivi. 

Nella seconda richiesta Al Fayed fu uno dei protagonisti dello scandalo "cash for questions" che scosse la politica britannica negli anni Novanta. Nel 1995, infatti, infuriato per il rifiuto, dichiarò alla stampa di aver pagato due ministri conservatori, Neil Hamilton e Tim Smith, perché facessero domande alla Camera dei Comuni per i suoi interessi.

Entrambi si dimisero dal governo e Hamilton, che negò le accuse, perse anche una causa per diffamazione contro Al Fayed. Nel dicembre 1999 una giuria infatti diede ragione all'uomo d'affari. 

Nel 2010, al Fayed vendette Harrods al fondo sovrano del Qatar, a circa la metà del prezzo di acquisto.

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