"L'Europa sta troppo bene": gli investimenti umanitari di George Soros finiscono altrove

George Soros, a Bruxelles, in una foto dell'8 giugno 2017.
George Soros, a Bruxelles, in una foto dell'8 giugno 2017. Diritti d'autore Ferdinand Ostrop/Copyright 2017 The AP. All rights reserved.
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Di Euronews Hungary - Edizione italiana: Cristiano Tassinari
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La decisione di questo disimpegno, criticato da numerose Ong europee (e ungheresi), sarebbe il primo passo di Alex Soros, 37 anni, l'erede designato dal padre a guidare un impero da 25 miliardi di dollari

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La "Open Society Foundations" (OSF) di George Soros sta abbandonando l'Europa.

La società del 93enne magnate americano di origine ungherese, molto attiva nel sociale, ha deciso di ridurre al minimo il proprio budget europeo.
Il motivo? L'Unione europea e gli stessi Stati membri investono già molto denaro a favore dei diritti umani e contro discriminazione e diversità sociali, per cui l'ente benefico di Soros ha deciso che può dedicarsi ad altre zone del mondo più bisognose. 

Il Consiglio di Amministrazione di OSF - fondata da Soros nel 1979 e che dal 2018 ha trasferito la sede europea da Budapest e Berlino - ha inviato venerdì scorso una lettera alle tante Ong con cui collabora per spiegare la decisione del proprio disimpegno. 
Ma non tutte le associazioni l'hanno presa bene.

Ad esempio l'Associazione LMBT ungherese, di cui Peter Hanzli è il portavoce: 
"Per me, la motivazione è un po' contraddittoria. Una cosa è che l'Unione europea faccia dichiarazioni, progetti e investimenti, un'altra è come vengono attuati. Si riferiscono alle azioni dei governi: ebbene, il governo ungherese, ad esempio, non fa molto per le persone LGBTQ, anzi, in realtà è contro di loro. E per quanto riguarda la democrazia stessa, non solo in Ungheria, ma anche in altri Stati membri dell'Ue, non gode di ottima salute".

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"Mi sembra che la democrazia, in Ungheria e in altri Paesi dell'Ue, non goda di ottima salute".Euronews Hungary

Le risorse della "Open Society Foundations" destinate all'Ue saranno spese in altre parti del mondo già a partire dal prossimo anno.

Questo sarebbe il primo passo di Alex Soros, 37 anni, l'erede designato dal padre a guidare un impero da 25 miliardi di dollari.

La tempistica di questo cambiamento alla guida non è ancora chiara e non ci sono informazioni certe neppure sul futuro dei fondi OSF in quei Paesi dell'Unione europea - come la stessa Ungheria di cui Soros è originario - dove i governi non prestano molta attenzione nè denaro alla costruzione di una "Open Society".

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