Londra, il forum sulla ricostruzione dell'Ucraina: servono 411 miliardi

La conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina
La conferenza sulla ricostruzione dell'Ucraina Diritti d'autore AP Photo/Kirsty Wigglesworth, pool
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Di Filippo Menci
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L'Unione europea ha promesso cinquanta miliardi, 1,3 arriveranno dagli Stati Uniti. Zelensky: "Ricostruendo il paese ricostruiremo il mondo per le generazioni future"

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È cominciata mercoledì a Londra la due giorni sulla ricostruzione dell'Ucraina. La prima giornata del forum, al quale hanno preso parte i delegati di sessanta paesi alleati di Kiev, si è conclusa con la promessa di ingenti aiuti economici da parte dei numerosi leader politici presenti. L'incontro è anche servito per lanciare un messaggio alla Russia: gli alleati dell'Ucraina sono impegnati sul lungo periodo.

Cifre ingenti

"Complessivamente, saranno necessari almeno 411 miliardi di dollari per la ricostruzione del paese", ha affermato il primo ministro ucraino Denys Shmyhal. "Ma gli attacchi della russia continuano, e ogni giorno ci infligge nuove perdite. Per questo la stima è destinata a crescere con il tempo".

Shmyhal ha poi aggiunto che al momento servono 6,5 miliardi di dollari per coprire i bisogni immediati del Paese, esclusi gli aiuti militari. Kiev, ha spiegato, necessità in tutto di circa 14 miliardi di dollari nel breve periodo, di questi 3,3 miliardi sono già stati messi a bilancio dal governo ucraino e 4,3 miliardi sono stati promessi dai partner internazionali.

Nel Tweet: "La piattaforma di coordinamento dei donatori per l'Ucraina si è riunita oggi nell'ambito di #URC2023. L'obiettivo principale è mobilitare le risorse per finanziare una rapida ripresa. Ci aspettiamo di raccogliere quasi 7 miliardi di dollari attraverso la piattaforma. Siamo grati agli amici dell'Ucraina per il loro sostegno".

Dal palco della prima giornata del forum ha parlato anche la viceministra delle infrastrutture ucraina Oleksandra Azarkhina, che ha ricordato che rimettere in moto l'economia del paese è essenziale per il successo della resistenza. "La ricostruzione non è una conseguenza della vittoria. È parte della resistenza", ha affermato: "Stiamo pagando gli stipendi dei nostri soldati con le tasse. E siamo grati ai nostri alleati per gli armamenti forniti fino a oggi. Ma il nostro esercito ora è grande e rappresenta uno sforzo economico considerevole".

L'intervento di Zelensky

Il presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky è intervenuto attraverso un video messaggio, sostenendo che la ricostruzione del Paese è necessaria per garantire la sicurezza globale. 

"Ricostruendo l'Ucraina stiamo ricostruendo molto più di un Paese, ricostruiamo il mondo intero per la nostra e le generazioni future". E ha aggiunto: "Questo processo sarà pacifico, stabile e democratico? Dipende da ognuno di noi". 

"Ricostruendo l'Ucraina ricostruiamo il mondo intero per la nostra e le generazioni future

L'impegno degli alleati

Viene dall'Unione europea la promessa più consistente. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è impegnata a stanziare cinquanta miliardi di euro per la ricostruzione: "È nostro compito oltre che nostro dovere nei confronti degli ucraini, che hanno pagato l'estremo sacrificio, assicurare che questo futuro che stiamo immaginando oggi diventi realtà. Mattone dopo mattone".

Nel Tweet: "La Commissione europea presenta un aggiornamento sui progressi compiuti dall'Ucraina in materia di riforme. L'obiettivo è in vista. Lavoreremo insieme fino al traguardo. Vogliamo che alle riformeucraine corrispondano investimentida parte dell'Europa. Lo strumento da noi proposto per l'Ucraina garantirebbe un sostegno fino al 2027 per 50 miliardi di euro".

Gli Stati Uniti hanno promesso 1,3 miliardi di dollari in aiuti aggiuntivi, che serviranno per ripristinarte la rete energetica e altre infrastrutture considerate strategice. "Ricostruire significa porre le basi affinché l'Ucraina possa prosperare come Paese sicuro e indipendente, pienamente integrato in Europa e collegato ai mercati di tutto il mondo", ha dichiarato il segretario di Stato statunitense Antony Blinken.

Il forum continuerà anche giovedì, ed è in questo giorno che si attende l'impegno degli investitori privati per la ricostruzione.

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