Le proteste in Iran? "Colpa di Stati Uniti e Israele" dice Teheran

Proteste in Iran
Proteste in Iran Diritti d'autore Richard Vogel/AP Photo
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Di Euronews
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Teheran: il regime teocratico punta il dito contro Usa e Israele dopo i disordini degli ultimi giorni

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Il nemico esterno è quasi sempre un ottimo diversivo. Così, il regime teocratico di Teheran punta il dito contro Stati Uniti e Israele, colpevoli - secondo l'Iran - di aver orchestrato i disordini delle ultime due settimane e mezzo.
Nel Paese la protesta, alimentata dai cortei degli studenti, è scoppiata dopo la morte di una giovane donna arrestata per aver indossato impropriamente il velo.

"Chiamarli agenti di Israele e dell'America è una logica scontata che la Guida suprema iraniana utilizza per giustificare le sue regole brutali. In molti hanno però pensato che siano solo le parole di un dittatore che si rifiuta di riconoscere la realtà e vuole collegare tutto a un nemico con base all'estero" commenta Hadi Ghaemi, direttore del Centro per i diritti umani in Iran (con sede a New York).

Ma Ghaemi non risparmia critiche nei confronti di Stati Uniti e Unione europea: "Europa e Stati Uniti sono stati molto timidi nel reagire agli eventi in corso. E per me è chiaro che stiano cercando di ottenere un vantaggio politico in relazione ai negoziati per il nucleare, che sono in fase di stallo. Ricordiamo che sono così da quasi due anni. Non c'è fretta di firmare quell'accordo in questo momento. E dare legittimità alla Repubblica islamica".

Ufficialmente, in Iran, dal 16 settembre sono state arrestate almeno 1.500 persone. Tra queste, Shervin Hajipour, compositore e cantante di una canzone a sostegno delle proteste che è diventata un inno per i manifestanti e che martedì è stato rilasciato in libertà vigilata.

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