Irpin, città fantasma sotto le bombe russe: ma qualcuno non vuole andarsene

Il corpo senza vita di un uomo, coperto, per le strade di Irpin.
Il corpo senza vita di un uomo, coperto, per le strade di Irpin. Diritti d'autore Efrem Lukatsky/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
Diritti d'autore Efrem Lukatsky/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
Di Cristiano TassinariEuronews World
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Insieme a Mariupol, Irpin - alla periferia di Kiev - sta diventando il simbolo della guerra in Ucraina e il teatro dei più feroci attacchi russi, è il luogo dove è rimasto ucciso il giornalista americano. I cittadini sono già scappati o stanno fuggendo, ma qualcuno resiste. Nonostante tutto

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Irpin è una città fantasma: si trova alla periferia della zona metropolitana di Kiev, ed è stata teatro di alcuni dei bombardamente più feroci da quando è iniziata la guerra tra Russia e Ucraina.

È qui che è stato ucciso il giornalista americano Brent Renaud.
È qui che tre componenti della stessa famiglia - mamma e due figli, con le loro valigie - sono rimasti uccisi, per strada.
È qui che l'ormai famoso ponte è crollato sotto le bombe, lanciate durante una tregua per evacuare i civili.

Vadim Ghirda/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.
L'ormai tristemente famoso ponte di Irpin.Vadim Ghirda/Copyright 2022 The Associated Press. All rights reserved.

Poche decine di persone, però, hanno deciso di non fuggire, ma di rimanere, per prendersi cura degli anziani e persino degli animali randagi, che sono stati lasciati indietro da chi se n'è andato.

Irina Moprezova, 54 anni, ha deciso di rimanere a Irpin:
"Qui non c'è più niente. Ora stiamo raccogliendo gli animali randagi e diamo loro da mangiare, perché la gente li ha abbandonati ed è scappata. C'è ancora un po' cibo, dove vivo io ho un camino. Ma non riesco a capire perché qualcuno debba distruggere tutto questo... Qui c'è una casa che è stata colpita, ma per fortuna chi ci abitava era fuori. Poi, in 15 minuti, hanno raccolto le loro cose se ne sono andati anche loro...".

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"Perchè tutta questa distruzione?"Screengrab

Mykola Karpovych è un pensionato di 81 anni che vive in Irpin:
"Andare via? E dove vado? A Kiev? Non andrò da nessuna parte, quello che succede, succede. Sono troppo vecchio, ormai".

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"Non vado da nessuna parte".Screengrab

Vitaliy Karpovych, pensionato di 81 anni:
"Ci sono stati molti bombardamenti questa notte. Speravo che la linea del fronte si allontanasse da noi, da Irpin, così abbiamo deciso di restare. Ma ora, con questi bombardamenti, la vita è diventata insopportabile".

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"Speravamo che il fronte si allontanasse..."Screengrab

Quelli che sono rimasti a Irpin, hanno ancora l'acqua potabile, ma devono bruciare la legna per scaldarsi: non c'è elettricità.
Non si sa per quanto tempo potranno resistere.

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