Brasile, si continua a scavare in cerca di corpi dopo l'alluvione di Petropolis

Brasile, si continua a scavare in cerca di corpi dopo l'alluvione di Petropolis
Diritti d'autore Silvia Izquierdo/Associated Press
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Di Euronews
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Ex funzionari locali puntano il dito contro un'urbanizzazione tropporapida e disordinata. Dal 1981, 400 persone sono morte in alluvioni solo in questo comune

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Si continua a scavare in cerca di corpi a Petropolis, cittadina brasiliana sulle montagne di Rio de Janeiro, devastata dalle frane alluvionali.

La conta delle vittime ha superato le 130 mentre più di 200 persone restano disperse.

Una catastrofe che avrebbe potuto essere prevista e forse evitata, secondo alcuni ex funzionari locali, che parlano di processi di urbanizzazione troppo rapidi e scarsamente regolati e di allarmi caduti nel vuoto sui rischi della costruzione di case sul fianco di quella montagna

Case che martedì sono state trascinate a valle, insieme ad automobili e detriti, da smottamenti e torrenti d'acqua alluvionale, durante le piogge più intense degli ultimi decenni.

Dal 1981 ad oggi, sono ben 400 le persone uccise in questo comune: che ancora una volta si ritrova a organizzare mense e dormitori per gli sfollati, ,mentre resta da conoscere il numero definitivo delle vittime

E con le prove che indicano che il cambiamento climatico sta causando piogge più intense, il pericolo è solo aumentato - non solo per Petropolis, ma anche altrove.

Più di 1.500 persone sono morte in frane simili negli ultimi decenni in quella parte della Serra do Mar.

Il presidente Jair Bolsonaro ha sorvolato la città venerdì, dicendo in seguito che la devastazione assomigliava a uno scenario di guerra.

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