Pressing diplomatico dell'Unione europea. Unità e sostegno a Kiev e minacce di sanzioni a Mosca

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Diritti d'autore GEERT VANDEN WIJNGAERT/AFP or licensors
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Di Debora Gandini
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La crisi in Ucraina. Unità e sostegno a Kiev dai leader europei. Dal vertice straordinario dell’Unione europeo la minaccia di sanzioni a Mosca e l’impegno a trovare una soluzione diplomatica

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L’Europa media e lancia un messaggio di solidarietà all’Ucraina e al suo popolo., Con tanto di cellulari spenti per ragioni di riservatezza, a Bruxelles i capi di Stato e di governo dell'Unione europea si sono riuniti in un vertice straordinario per parlare delle tensioni con la Russia e della crisi in Ucraina. Una corsa contro il tempo mentre la situazione sul campo diventa sempre più pericolosa.

Al centro delle discussioni è stata ribadita la fermezza dell’Unione nel sostegno a Kiev. Sullo sfondo dei rapporti sempre più tesi con Mosca, i leader europei hanno analizzato anche il pacchetto di sanzioni che la Commissione europea ha predisposto contro la Russia in caso di invasione. Misure che ora dovranno essere approvate dai Ventisette. Per Mosca si profilano sanzioni economiche pesantissime che potrebbero toccare settori chiave come quelli energetico e finanziario.

Il gioco si fa sempre più pericoloso: “speriamo per il meglio ma siamo pronti al peggio", ha dichiarato la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, augurandosi che alla fine prevalga il buon senso e quindi la pace. Le cancellerie fremono e lavorano senza sosta sullo sfondo dei rapporti sempre più tesi con Mosca, perché la situazione è ancora estremamente grave, ha ammesso il Cancelliere tedesco Olaf Scholz secondo il quale non è stato ancora osservato un ritiro delle truppe russe".

Minacce di sanzioni e prove di dialogo

“Siamo pronti a ogni eventualità”, ha dichiarato il Presidente del Consiglio italiano, Mario Draghi, che nei prossimi giorni andrà a Mosca per un faccia a faccia con il Presidente russo Vladimir Putin. "Questi episodi che sembravano annunciare una de-escalation non sono al momento presi seriamente”, ha sottolineato Draghi, al termine del vertice straordinario della Ue.

Secondo l'Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, le notizie che arrivano dal confine ucraino non sembrano essere rassicuranti. "Abbiamo ricevuto un’informazione di un ritiro delle truppe" da parte di Mosca, ma non abbiamo prove di questo, ha detto Borrell. “Abbiamo invece prove di un aumento dei combattimenti e di pesanti bombardamenti in alcune zone al fronte".

Il Presidente del Consiglio europeo, Charles Michel,ha fatto sapere che durante il vertice è stata riaffermata l'unità dell'Unione europea e con i suoi partner della Nato, ed è stato ribadito l'impegno per la diplomazia con gli sforzi per arrivare a risultati tangibili". Nei giorni scorsi Michel aveva ribadito che l'Ue non abbandonerà mai il popolo ucraino, e che se ci sarà un'aggressione da parte della Russia la risposta europea sarà severa e con conseguenze massicce".

La posizione di Mosca

La situazione sul campo, intanto, diventa sempre più complicata. Il Cremlino tramite il suo portavoce **Dmitri Peskov **smentisce, come fa ormai da settimane, di voler invadere l’Ucraina, puntando il dito contro l'Occidente che continua ad accusare Mosca di ammassare truppe e di non vedere segni di ritiro.

“Un ritiro che richiede del tempo, dice Peskov, aggiungendo che alcune fasi delle esercitazioni stanno volgendo al termine e che gradualmente i militari torneranno alle loro basi permanenti". Messaggi e dichiarazioni che secondo gli Stati Uniti sono falsi. Stando a un alto funzionario della Casa Bianca la Russia può invadere l'Ucraina "in qualsiasi momento" trovando un falso pretesto, aggiungendo che Mosca avrebbe aumentato la sua presenza sul confine con almeno 7.000 soldati.

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