La doppia scommessa del Mittelfest, il festival multidisciplinare mitteleuropeo punta sui giovani

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Mittelfest Diritti d'autore Luca A. d'Agostino/www.phocusagency.com
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Nuova direzione artistica e nuove ambizioni, nonostante la pandemia o forse proprio per rispondere a una sfida con una sfida: il festival dell'Europa centro-orientale, che quest'anno compie trent'anni, chiama a raccolta i giovani

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Si sdoppia il Mittelfest, a caccia di giovani talenti europei da aggiungere alla galleria di produzioni più o meno consolidate.   Potremmo anche parlare di una scommessa due per tre, considerando che la doppia rassegna è preceduta da un concorso. 

In estrema sintesi: da ora e fino al 31 marzo gli artisti mittel-europei di età inferiore ai 30 anni possono inviare i loro progetti; ne verranno selezionati 9, che parteciperanno alla nuova rassegna, "Mittelyoung", dal 24 al 27 giugno; tre di questi prenderanno poi parte al Mittelfest, che quest'anno si terrà dal 27 agosto al 5 settembre, come sempre a Cividale del Friuli. 

La formula di un festival multi-culturale è sempre complessa, a maggior ragione in epoca di Covid, con una visibilità che resta scarsa sui mesi a venire. 

Luca A. d'Agostino/www.phocusagency.com
MittelfestLuca A. d'Agostino/www.phocusagency.com

Se poi ci si trova a cavallo di un paio di frontiere e il festival ha vocazione internazionale, e se a questo si aggiunge un nuovo direttore artistico, la scommessa rischia di essere ancora più azzardata. 

 Chiuso il triennio della direzione artistica di Haris Pasovic, caratterizzato da una notevole varietà tematica, di genere e d'origine (e anche dalla capacità di andare in scena comunque in una stagione flagellata dalla pandemia) si apre quindi con un'attenzione rafforzata ai giovani il triennio di Giacomo Pedini, sempre nel quadro della dinamica presidenza di Roberto Corciulo. 

Non che le produzioni giovani mancassero prima, anzi: ma la scelta di creare un processo selettivo ad hoc con uno spazio festivaliero dedicato, nella stagione del "mondo nuovo", di una realtà forse post-pandemica di cui ancora non si possono leggere i contorni, rappresenta un balcone sul futuro. 

D'altra parte quest'anno la rassegna mitteleuropea compie trent'anni, e puntare sugli under 30 vuol dire iniziare a cercare degli eredi. Che è poi il titolo e il tema centrale della rassegna di quest'anno. 

Luca A. d'Agostino/www.phocusagency.com
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“Dal 1991, per i suoi primi trent'anni, Mittelfest ha trasformato Cividale in un avamposto di incontro tra l’Ovest e l’Est europei - spiega il nuovo direttore artistico Giacomo Pedini, che inizia quest’anno il suo mandato triennale - Oggi, però, siamo dentro un secolo nuovo, il ventunesimo, per cui Mittelfest è chiamato a confrontarsi con un diverso significato di Mitteleuropa, in larga parte ancora da scoprire. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere “le e gli eredi”, ovvero quella nuova generazione di artiste e artisti che possono dare voce alla nuova geografia europea.”

“Attraverso MittelYoung - spiega il presidente Roberto Corciulo - il Festival intende portare a Cividale e valorizzare una “nuova gioventù” artistica internazionale dopo un anno in cui tutto il settore dello spettacolo dal vivo ha sofferto e sta soffrendo moltissimo.”

Per quanto riguarda Mittelyoung, il bando precisa che a selezionare i lavori dei giovani artisti sarà una giuria altrettanto giovane, fatta di curatrici e curatori under 30. Possono partecipare artisti e compagnie da Italia, Albania, Austria, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Estonia, Germania, Grecia, Kosovo, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Moldavia, Montenegro, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svizzera e Ungheria.

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