Bielorussia: le precauzioni dei manifestanti, lezioni di pronto soccorso in caso di violenze

I manifestanti bielorussi imparano le basi del pronto soccorso
I manifestanti bielorussi imparano le basi del pronto soccorso Diritti d'autore Euronews
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Dopo l'inizio della brutale repressione post-elezioni un'organizzazione guidata da Gregory, un paramedico di 36 anni, ha cominiciato a fornire lezioni di pronto soccorso a chiunque ne senta il bisogno

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Una donna che sanguina copiosamente dalla gamba sinistra, un'altra svenuta dopo essere stata colpita alla testa. A mostrare la loro sofferenza i video che, una volta caricati sui social, fanno in un attimo il giro del mondo. Sono solo alcune delle vittime della brutale repressione attuata dalle forze di sicurezza bielorusse dopo le elezioni.

Migliaia di persone sono state arrestate e gruppi per i diritti umani hanno espresso preoccupazione per le accuse di centinaia di altri che sono stati picchiati o feriti.

I bielorussi però continuano a manifestare (pacificamente) e ad organizzarsi per farsi trovare preparati in caso di nuove violenze. Un'organizzazione ha lanciato un'inziativa per fornire gratuitamente nozioni di pronto soccorso a chiunque ne senta il bisogno.

"C'è un grande bisogno di corsi di primo soccorso in Bielorussia e 500 persone si sono già iscritte al programma", dice a Euronews Gregory, paramedico di 36 anni e direttore del programma che preferisce non fornire il suo nome completo. I corsi infatti non sono stati autorizzati dal governo.

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Gregory, coordinatore dell'organizzazione che fornisce lezioni di pronto soccorsoEuronews

Migliaia di persone sono scese in piazza per contestare il risultato ufficiale del voto dopo che il presidente Aleksandr Lukashenko, soprannominato "l'ultimo dittatore in Europa", ha dichiarato di aver ricevuto l'80% dei voti.

Molti hanno messo in dubbio il risultato. Migliaia di persone sono scese in piazza per chiedere le dimissioni di Lukashenko, ma sono state brutalmente picchiate. Sono circa 7mila finora i manifestanti arrestati e quelli rilasciati dal carcere, secondo Amnesty International, sembrano aver subito "torture diffuse".

Almeno due persone hanno perso la vita e molte sono scomparse. Le proteste sono state per lo più pacifiche, ma Gregory è convinto che le cose potrebbero cambiare.

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Una delle partecipanti alle lezioni di pronto soccorsoEuronews

"Dobbiamo fare qualcosa per aiutare. Non sappiamo come andranno le cose per le strade in futuro, ma possiamo aiutarci a vicenda, insegnare alle persone come affrontare situazioni estreme", dice Gregory, che sottolinea come i corsi siano apolitici.

"Dopo Minsk aperiamo di estendere questa formazione ad altre grandi città del Paese", aggiunge Gregory sottolineando come le lezioni saranno utili anche in futuro, quando le proteste saranno finite.

Sergei Grits/Ap
I segni delle violenze sul corpo di un manifestante che ha detto di essere stato picchiato dalle forze di sicurezzaSergei Grits/Ap

Il corso di pronto soccorso è sostenuto dal BY_help, guidato dall'attivista Andrey Stryzhak,che si è trasferito a Kiev per paura di essere arrestato in Bielorussia.

Il gruppo fornisce la sede, il materiale medico (garze, bende), le risorse umane, i manichini per la rianimazione e tutto ciò che è necessario per il corso. Tuttavia, BY_help sta facendo molto di più e si è espanso rapidamente nelle ultime settimane.

"Noi sosteniamo coloro che vengono arrestati, picchiati o feriti in Bielorussia, anche finanziariamente", dice Stryzhak a Euronews. "Sosteniamo anche le persone che hanno perso il loro lavoro per motivi politici. Sosteniamo le persone che non sanno come uscire dalla loro situazione lavorativa. Li aiutiamo con alloggi e denaro".

Dopo il voto centinaia di persone hanno scioperato in tutto il paese. Ma molti lavoratori temono di essere licenziati. Negli ultimi giorni è stato riferito che il governo sta minacciando i lavoratori di fargli perdere il lavoro. L'organizzazione di Stryzhak fornisce sostegno anche a loro, oltre ad appoggiare diverse iniziative locali, come il programma di Gregory o il sostegno psicologico per le persone che sono state in carcere.

"Siamo un'alternativa al governo e al suo sistema sanitario perché non tutti vogliono comunicare con il governo", spiega Stryzhak, che dice di aver raccolto più di due milioni di dollari (1,6 milioni di euro), principalmente dalla diaspora bielorussa ma anche dalle aziende.

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