La leader dell'opposizione, che ha riparato in Lituania, non molla la lotta. Le migliaia di persone che continuano a scendere in piazza a Minsk sono la prova tangibile di come esista un limite al potere: nessuno può governare troppo a lungo
L'opposizione pungola Lukashenko che ignora la piazza. Euronews ha intervistato la leader dell'opposizione Svetlana Tsikanovskaya che dall'esilio continua a combattere per far cambiar musica al governo bielorusso rimasto ancorato a schemi di gestione quasi sovietica. Intanto la stagione della ribellione pacifica è permanente a Minsk ed è umano che dopo 26 anni di governo il presidente Aleksandr Lukashenko non sia più tollerato da molti.
Tikhanovskaya, oppositrice principale del presidente che si è fatto rieleggere per la sesta volta, si è detta pronta a guidare il suo Paese, ad assumersi le proprie responsabilità e condurre la Bielorussia verso nuove elezioni.
"Si sta scioperando, si va a manifestare tutti i giorni e siamo sicuri che non ci fermeremo finché le autorità non cederanno perché la nostra società non è più disposta ad obbedire al dittatore - spiega Tsikanovskaya - La nostra società non è in grado di perdonare e dimenticare tutti i crimini che hanno commesso, resisteremo finché non avremo vinto".
_Toks Salako, euronews: Perché non coinvolgere il Cremlino? _
Svetlana Tsikanovskaya: "La Russia è nostra vicina e abbiamo un rapporto meraviglioso con i russi ma intediamoci, la nostra protesta, la protesta del popolo bielorusso, è solo all'interno del nostro paese. È un problema che il popolo bielorusso deve risolvere. Ma se abbiamo bisogno di una mediazione internazionale in questo negoziato, tutti i paesi inclusa la Russia sono invitati".
Toks Salako, euronews: Ha chiesto ripetutamente l'apertura di un dialogo con Lukashenko, se volesse mandargli un messaggio cosa direbbe?