Raid contro la 'ndrangheta: 334 arresti, 15 milioni di beni sequestrati

Un fermo immagine del video fornito dai Carabinieri.
Un fermo immagine del video fornito dai Carabinieri. Diritti d'autore Carabinieri
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Dall'alba di oggi, i Carabinieri del Ros e del comando di Vibo Valentia hanno messo in atto l'Operazione "Rinascita-Scott", arrestando 334 persone e demolendo le organizzazioni di 'ndrangheta del Vibonese, operanti anche in altre regioni italiane e in paesi europei.

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L'operazione si chiama "Rinascita-Scott".
Si tratta di una maxi retata dei Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Vibo Valentia, in corso dall'alba di quest'oggi per l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare del gip di Catanzaro su richiesta della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) a carico di 334 persone.

L'operazione ha di fatto dissolto tutte le organizzazioni di 'ndrangheta operanti nel Vibonese e facenti capo alla cosca Mancuso di Limbadi.

Carabinieri
Un momento dell'operazione tratto dal video dei Carabinieri.Carabinieri

12 regioni italiane e altri 3 paesi europei coinvolti

L'operazione, frutto di indagini durate anni, oltre alla Calabria interessa varie regioni d'Italia dove la 'ndrangheta vibonese si è ramificata: Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Campania e Basilicata.

Alcuni indagati sono stati localizzati e arrestati in Germania, in Svizzera e persino in Bulgaria in collaborazione con le locali forze di Polizia e in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall'autorità giudiziaria di Catanzaro.
Le propaggini della "piovra" calabrese arrivavano, addirittura, nel Regno Unito. 

Grafica Euronews

Complessivamente sono 416 gli indagati, accusati a vario titolo di associazione mafiosa, omicidio, estorsione, usura, fittizia intestazione di beni, riciclaggio e altri reati aggravati dalle modalità mafiose.

15 milioni sequestrati

I carabinieri stanno notificando anche un provvedimento di sequestro beni per un valore di circa 15 milioni di euro.

Arresti eccellenti

Tra gli arrestati anche politici, avvocati, commercialisti, funzionari dello Stato (persino carabinieri!) e appartenenti alla massoneria.
Tra loro anche l'avvocato ed ex senatore di Forza Italia Giancarlo Pittelli, considerato una figura centrale di tutta l'attività.

E ancora Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo Calabro e presidente regionale dell'Anci, oltre che nipote di Filippo Callipo, detto Pippo, proprietario dell'omonima azienda di inscatolamento del tonno e candidato alla presidenza della Regione.
Si voterà il 26 gennaio, e benché il candidato non risulti minimamente coinvolto c'è da aspettarsi che l'arresto del nipote finisca per inquinare il dibattito elettorale.

Fra gli arrestati, ai domiciliari, anche l'ex consigliere regionale della Margherita e poi PD, Pietro Giamborino e il segretario del Psi calabrese Luigi Incarnato.

Il gip ha imposto il divieto di dimora in Calabria per l'ex parlamentare ed ex assessore regionale del Pd Nicola Adamo, indagato per traffico di influenze.

Tra gli arrestati c'è anche l'ex comandante del reparto operativo dei carabinieri di Catanzaro Giorgio Naselli, adesso comandante provinciale a Teramo.

"È la più grande operazione dopo il maxi-processo di Palermo".
Nicola Gratteri
Procuratore di Catanzaro

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"E' la più grande operazione dopo il maxi-processo di Palermo".
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Così il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, sintetizza l'operazione che ha portato a 334 arresti. "Abbiamo disarticolato completamente le cosche della provincia di Vibo", ha aggiunto, "ma ha interessato tutte le regioni d'Italia, dalle Alpi alla Sicilia. Nell'ordinanza ci sono 250 pagine di capi di imputazione. E' stato un grande lavoro di squadra fatto dai carabinieri del Ros centrale, di quello di Catanzaro, e del Comando provinciale di Vibo Valentia. Alla fase esecutiva dell'operazione hanno preso parte circa 3.000 militari con tutte le specialità, dal Gis al Tuscania ai Cacciatori, tutte le sezioni Ros d'Italia e tutti i carabinieri della Calabria".

Solo pochi giorni fa, il neo Procuratore di Vibo che si è insediato ieri, Camillo Falvo, salutando i colleghi della Procura di Catanzaro - dove per la DDA seguiva proprio l'area di Vibo - aveva detto "ora o mai più". "Se era un riferimento a oggi? Anche" ha detto Gratteri.

Commenta Nicola Morra, Presidente della Commissione parlamentare Antimafia.

"Oggi è una bella giornata per chi ha a cuore la legalità".
Nicola Morra
Presidente della Commissione parlamentare Antimafia

"Grazie e ancora grazie alle migliaia di donne e uomini impegnati da stanotte nella maxi operazione che ha portato allo smantellamento di tutte le cosce operanti nel Vibonese e facenti capo alla cosca Mancuso di Limbadi.
Un plauso al Ros, guidato dal Generale Pasquale Angelosanto e altrettanto alla magistratura, alla DDA di Catanzaro guidata da Nicola Gratteri. Stanotte lo Stato ha dimostrato ancora una volta tutta la sua capacità di reazione dispiegando uomini e mezzi per un attacco frontale.
Da oggi in Calabria si respira un'aria migliore, un'aria che ha il sapore di libertà.

Queste continue operazioni devono farci comprendere la potenza di fuoco e di penetrazione delle mafie e quindi la lotta alla criminalità organizzata deve essere il primo punto dell'agenda politica.
Non basta un applauso al momento degli arresti, ma c'è bisogno di sostegno concreto e continuo per le necessità delle forze dell'ordine e della magistratura. Dall'altra parte tutti noi cittadini dobbiamo avere fiducia nelle capacità di contrasto delle Istituzioni contro le mafie.

Ma le Istituzioni vanno protette e rispettate e non abbandonate per mere beghe di partito. Oggi è una bella giornata per chi ha a cuore la legalità".

Carabinieri
Un altro momento dell'operazione, condotta all'alba di giovedi 19 dicembre.Carabinieri
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