Regno Unito: inizia l'era Johnson

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Di Claudio Rosmino
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Il neo leader dei conservatori si è insediato a Downing Street e promette di non fare marcia indietro sulla Brexit

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Un Boris Johnson tutto votato all'attacco quello che si è presentato davanti alle telecamere per il primo discorso ufficiale da premier britannico.

Il suo è stato un intervento ricco di retorica e promesse, che ha spesso fatto leva sull'orgoglio nazionale.

Johnson ha aperto rendendo l'onore delle armi a Theresa May, vittima della crisi sulla Brexit.

"Rendo omaggio alla forza d'animo e alla pazienza di chi mi ha preceduto e al suo profondo senso del servizio pubblico. Nonostante tutti i suoi sforzi è diventato chiaro che in patria e all'estero ci sono pessimisti che, dopo tre anni di indecisione, pensano che questo paese è ancora prigioniero dei vecchi argomenti del 2016. E anche che in questa casa della democrazia siamo incapaci di onorare il mandato rivevuto; oggi sono qui per dire al popolo britannico che coloro che ci criticano hanno torto".

Avanti a tutta Brexit

Dopo aver toccato temi quali educazione, investimenti, occupazione e infrastrutture, il nuovo inquilino del numero dieci di Downing Street ha quindi aperto il dossier Brexit. "Faremo un nuovo accordo, un accordo migliore che massimizzerà le opportunità della Brexit e consentirà di sviluppare una nuova partnership con l'Europa, basata sul libero scambio e sul sostegno reciproco".

Prima di giungere a Downing Street, il neo leader dei conservatori aveva ricevuto l'incarico di formare la squadra di governo dalla Regina Elisabetta, che in precedenza aveva incontrato la premier dimissionaria Theresa May.

Una sfida ambiziosa per il nuovo premier, che tra critiche e speranze, ha da oggi 99 giorni di tempo per riuscire nella missione fallita dalla May dopo oltre due anni di negoziati.

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