In Israele torna la paura dell'antisemitismo

In Israele torna la paura dell'antisemitismo
Diritti d'autore REUTERS/Ronen Zvulun
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Di Salvatore Falco
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Nel 2018 c'è stato il maggior numero di ebrei uccisi negli ultimi decenni, dice il rapporto annuale del Congresso ebraico europeo.

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Israele celebra il Giorno della Memoria tra i timori di un'avanzata dell'antisemitismo.

Nel 2018 c'è stato il maggior numero di ebrei uccisi negli ultimi decenni - dice il rapporto annuale del Congresso ebraico europeo - con un aumento delle violenze del 13% rispetto all'anno precedente.

"Con l'ascesa delle forze neofasciste e radicali anti-israeliane - dice il Presidente israeliano, Reuven Rivlin - potremmo trovarci in una situazione in cui importanti alleati europei possano essere guidati da governi composti anche da forze antisemite o, peggio, guidati da leader antisemiti".

Il numero più alto di episodi violenti contro gli ebrei si registra negli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito e dalla Francia

"Questo odio è stato espresso con attacchi mortali ai fedeli nelle sinagoghe - aggiunge il premier israeliano, Benjamin Netanyahu - come quello che è successo pochi giorni fa a San Diego e prima ancora a Pittsburgh".

Nei paesi dell'Europa occidentale, la situazione è la peggiore, in particolare in Germania, dove c'è stato un aumento del 70% di atti violenti di antisemitismo. 

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