Libertà di stampa nel mondo: male Usa, Ungheria e Brasile

Libertà di stampa nel mondo: male Usa, Ungheria e Brasile
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Di Paola Cavadi
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Divulgato il nuovo rapporto di Reporter senza Frontiere sulla libertà di stampa nel mondo.

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E' un mondo sempre piu' pericoloso per i giornalisti quello fotografato quest'anno dal rapporto di reporter senza frontiere sulla libertà di stampa.

Solo un quarto dei 180 paesi considerati puo' dire di avere la patente abbastanza in regola in materia. Tra questi, come di consueto, i paesi nordici occupano i primi posti della classifica. Lo stesso non puo' dirsi per altri paesi europei che, nel caso dell'Ungheria ad esempio, hanno perso ben 14 posizioni. Russia e turchia, accusate di reprimere la libera critica al governo, occupano i posti piu' bassi della lista, rispettivamente il 149esimo e il 157esimo posto.

Come ci spiega la giornalista di Euronews Khristina Jovanovski: "si tratta di un rapporto che parla della Turchia come della piu' grande prigione per giornalisti al mondo. Almeno 68 di loro sarebbero attualmente in carcere, lo stesso rappresentante turco di reporter senza rfrontiere rischia di finire in cella".

Scala 3 posti lItalia, fino all'anno scorso in posizione numero 46 oggi al 43esimo posto.

Peggiorano gli Stati Uniti dove, secondo l'organizzazione non governativa, mai giornalisti americani hanno subito cosi tante minacce di morte. Stesso dicasi per il Brasile di Bolsonaro. in centocinquesima posizione.

In fondo alla classifica, Yemen, Corea del Nord Turkmenistan e Cina. Guadagnano dozzine di posizioni pasi come la Malesia, il Gambia o l'Etiopia, protagonisti di recenti cambiamenti di regime.

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