Londra fa cassa con Royal Bank of Scotland

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Di Debora Gandini
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Venduto circa il 7,7% del capitale della RBS

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Londra fa cassa vendendo il 7,7% di Royal Bank of Scotland per 2,6 miliardi di sterline. Parte così il processo di privatizzazione della banca britannica, nazionalizzata dopo la crisi del 2008. Attualmente lo Stato possiede 8,4 miliardi di azioni in Rbs.

Il cancelliere dello Scacchiere, Philip Hammond, in un tweet ha messo in chiaro che "questa operazione rappresenta un passo significativo nel far rientrare la Banca nella piena proprietà privata e nel mettere la crisi finanziaria dietro alle spalle. E’ la cosa giusta da fare per i contribuenti mentre costruiamo un'economia per il futuro.

A febbraio la banca aveva registrato un utile netto annuo di 752 milioni di sterline, il primo dopo un decennio di perdite e il rosso record di 6,95 miliardi di sterline dell’anno precedente. Senza contare che lo scorso mese Rbs aveva annunciato la chiusura di 162 filiali in Inghilterra e Galles. La banca ora, secondo quanto sostengono diversi analisti ed esperti del settore, potrebbe tornare a pagare dividendi. L'istituto ha bruciato circa 100 miliardi di sterline in dieci anni tra intervento pubblico e perdite accumulate.

Londra ha dichiarato che venderà altri titoli per un controvalore di 15 miliardi di sterline entro il 2023. La cessione è stata gestita dalle banche d’investimento Morgan Stanley, Citigroup, Goldman Sachs e JPMorgan.

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