Il neo-premier polacco Mateusz Morawiecki ha incontrato, nel suo primo viaggio ufficiale, l'omologo Ungherese Viktor Orban. I due hanno ribadito il no incondizionato alle quote migratorie proposte dall'Ue, oltre che alle sanzioni che il governo polacco ora rischia.
Sicurezza, economia, e un irriducibile contrasto alle politiche migratorie dell'Unione Europea, che Viktor Orban definisce "un fallimento spettacolare". Sono questi i temi discussi dal premier ungherese con il suo omologo polacco Mateusy Morawiecki, che in Ungheria ha compiuto oggi il suo primo viaggio ufficiale.
"Riguardo all'immigrazione - ha dichiarato Morawiecki - e alle quote che dovrebbero essere imposte agli stati membri dell'Unione, ribadisco che noi rigettiamo questo tipo di approccio, perché viola la volontà sovrana degli stati. La nostra opinione è che la Commissione europea non abbia il diritto di implementare simili soluzioni".
il rifermento è alle sanzioni che la Polonia rischia da quando, nello scorso dicembre, l'Unione Europea ha scelto di avviare le procedure per l'articolo 7 dei Trattati, che nei casi piu gravi prevedono la riduzione degli aiuti e la sospensione del diritto di voto. Oggetto del contendere sono alcune leggi approvate dalla dalla maggioranza di Varsavia: in particolar modo la riforma della Giustizia, che lede l´'indipendenza del potere giudiziario subordinandolo a quello politico.