Leader pro-russo ucciso in Ucraina dell'est. È rimpallo di responsabilità

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Di Diego Giuliani
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Il leader militare pro-russo Mikhaïl Tolstykh è stato ucciso a Donetsk.

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Il leader militare pro-russo Mikhaïl Tolstykh è stato ucciso a Donetsk. La sua morte, che segue di pochi giorni quella di un altro alto responsabile separatista, interviene proprio mentre l’Ucraina dell’est sta provando a tornare alla normalità dopo l’escalation di violenze della scorsa settimana. Su responsabili e mandanti è rimpallo di responsabilità.

“Atto terroristico”, “tentativo di destabilizzazione” o “regolamento di conti”? Sui mandanti è rimpallo di responsabilità

Alti rappresentanti dell’autoproclamata Repubblica di Donetsk parlano di “atto terroristico” e di “razzo” sparato sul quartier generale del suo battaglione. Il Cremlino denuncia attraverso il suo portavoce un “tentativo di destabilizzare il Donbass”.

Kiev smentisce dal canto suo l’implicazione delle proprie forze regolari e mette invece l’accaduto sul conto di un “regolamento di conti”, volto a fare pulizia fra gli stessi ranghi dei ribelli pro-russi.

Hug @ DFS: Water is running again. Much more to be done. Guns need to remain silent now pic.twitter.com/rzxjoZWNDf

— OSCE SMM Ukraine (@OSCE_SMM) 6 febbraio 2017

Mosca si felicita con Trump: “Ha capito che un ritorno dell’Est sotto Kiev non risolverebbe i problemi”

_“L’acqua torna scorrere dai rubinetti. Molto resta ancora da fare”. A inizio settimana il bilancio da Avdyivka degli osservatori OSCE _

Mentre Avdyivka tenta il ritorno alla normalità dopo gli oltre 25 morti degli scorsi giorni, da Mosca arriva un plauso per il cambio di guardia alla Casa Bianca: “Trump ha capito che un ritorno dell’est sotto il controllo di Kiev non risolverebbe la situazione”, ha detto il Ministro degli esteri Sergei Lavrov.

Il commento suona come una riconciliazione dopo le tensioni fra Mosca e Washington, alimentate dalla recente condanna del coinvolgimento russo in Ucraina, pronunciata dall’ambasciatrice degli Stati Uniti all’ONU.

Dal recente Consiglio dei ministri degli esteri europei è intanto emersa la volontà di mantenere alta la pressione sulla Russia. Uguale cosa dica Trump, il succo, a Mosca non si faranno sconti.

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