Lacrime e coraggio, per i sopravvissuti una vita da ricostruire

Lacrime e coraggio, per i sopravvissuti una vita da ricostruire
Di Debora Gandini
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Dolore, rabbia, lacrime ma anche coraggio. Per gli sfollati una vita da ricostruire. Gare di solidarietà sui social.

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Disperazione ma anche coraggio negli occhi di chi è sopravvissuto, di chi ha perso familiari e amici e di chi ha perso tutto. Paesi completamente distrutti come Amatrice,dove non resta quasi più nulla. Si scava a mani nude, si piangono le vittime. Dai turisti in vacanza del borgo simbolo dell’amatriciana, agli abitanti.

“Fortunatamente tutta la mia famiglia si è salvata”, racconta una donna. “Mia sorella è rimasta sotto le macerie per molte ore insieme a mio nipote, ma è riuscita a salvarsi. Si siamo dei miracolati. Lei viveva in una casa nel corso, la casa è rimasta stata completamente distrutta.”

Nelle zone devastate ogni minuto è prezioso per cercare forse di salvare ancora qualche vita umana intrappolata sotto le macerie. Mentre negli ospedali sono iniziate le tristi operazioni di riconoscimento dei corpi senza vita. “Inizieremo le procedure di estrazione delle salme, il trasporto in obitorio negli ospedali di Rieti e L’Aquila. Stiamo aspettando che torni l’ambulanza con gli altri soccorritori e inizieremo il trasporto delle salme”, racconta Fabio Fulvio, uno tanti volontari all’opera.

Dopo l’invio di uomini e mezzi di soccorso, è partita anche la campagna di solidarietà per gli oltre 2.500 sfollati. In tempi brevissimi la Regione Lazio impianterà ad Amatrice un ospedale da campo mentre¨, dopo un vertice, è stato deciso lo stop assoluto all’invio di nuovi aiuti, soprattutto generi di prima necessità, nei comuni di Amatrice e Accumoli.

Col passare delle ore, racconta la nostra inviata ad Amatrice Raquel Garcia, lo spavento del dopo sisma lascia il posto qui ad Amatrice alla rassegnazione di chi magari ha perso tutto, ma ha ancora sani e salvi i suoi cari. C‘è invece chi, purtroppo, non resta che l’identificazione di una salma. E agli obitori arrivano ancora vittime senza nome.

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