Kazakistan: diversificazione dell'economia e lotta alla corruzione per sopravvivere alla crisi

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Di Euronews
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Il crollo dei prezzi di gas e petrolio si sta trascinando dietro l’economia kazaka. La valuta locale è in caduta libera e a febbraio l’inflazione ha

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Il crollo dei prezzi di gas e petrolio si sta trascinando dietro l’economia kazaka. La valuta locale è in caduta libera e a febbraio l’inflazione ha superato il 15 per cento. Tra le soluzioni tentate dal governo per ridare ossigeno all’economia, aiutare le piccole e medie imprese.

Amina Serzhova compone e vende bouquet. Vorrebbe espandere la sua attività, ma non riesce a ottenere un prestito perché ha già il mutuo della casa da pagare, dice: “Se non riesco ad avere un prestito dalle banche, non potrò aprire un negozio e quindi ampliare il mio business. Ho altre spese a cui devo pensare, perciò non potremo svilupparci, non potremo espandere la nostra attività”.

Igor Ilyinskiy gestisce una piccola azienda tessile con sei dipendenti. Lui è fortunato: dice che l’unione doganale con la Russia e la Bielorussia ha aperto nuovi mercati, quindi non ha bisogno di rivolgersi alle banche per far crescere la sua compagnia: “La situazione è cambiata. Da quel che vedo ho il sostegno sia del consiglio comunale sia del governo centrale perché i miei prodotti abbiano accesso a un mercato molto vasto”.

Ma Igor rappresenta un’eccezione: la maggior parte delle compagnie ha bisogno di poter accedere al credito per crescere, e il problema in Kazakistan non è la mancanza di domanda, ma la chiusura del sistema bancario.

“Per molto tempo non c‘è stato un metodo efficace di fornire prestiti agli imprenditori in Kazakistan e di sostenere l’impresa attraverso il sistema bancario, – spiega Dosym Satpayev , direttore del Kazakhstan Risk Assesment Group. – Perché? Perché il governo voleva fornire denaro, ma non c’era un canale per farlo. Sì, esisteva un’infrastruttura bancaria, ma il problema è che era slegata dall’economia reale. Le banche preferiscono ancora fare soldi veloci e facili. Non vogliono aspettare cinque o dieci anni per ricavare profitti”.

Un altro problema serio per gli imprenditori in Kazakiszan sono i funzionari corrotti. Il governo ne è consapevole, e ha cominciato a
intervenire nei confronti dei dipendenti pubblici che approfittano della situazione. Secondo l’Indice di percezione della corruzione internazionale c‘è stato un leggero miglioramento negli ultimi anni. Ma la strada da fare è ancora molta.

Almeno secondo l’analista Daniyar Ashimbayev: “Nonostante le numerose campagne anti corruzione alcune di queste pratiche rimangono. Il settore quasi-statale è cresciuto. Ci sono molte compagnie di proprietà dello Stato sul mercato. E malgrado la privatizzazione, il ruolo di queste compagnie statali resta enorme”.

Il governo ha però preso importanti misure: ha modificato leggi, semplificato barriere amministrative e creato infrastrutture con lo scopo di diversificare l’economia.

Continua Ashimbayev: “Il governo ha creato un programma unico e ha incaricato il ministero dell’industria e delle nuove tecnologie di metterlo in pratica. Il ministro è diventato vice premier”.

Le zone rurali sono meno sviluppate dei distretti urbani in Kazakistan. Ci sono però tentativi di investire nell’agricoltura e nell’ecoturismo.

Yerdos Sadu fa l’agricoltore. Ed è ottimista per il futuro: “Per ora non ho avuto a che fare con problemi di corruzione. Sono solo un tipico agricoltore come ce ne sono molti altri qui. Ho optato per un approccio alternativo e ho cercato di farmi una reputazione e di ottenere il sostegno del ministero dell’agricoltura. Al ministero pensano che stiamo andando nella direzione giusta e cercheranno di aiutarci. “

Secondo il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, in Kazakistan la povertà si sta riducendo più in fretta che in altri paesi ex sovietici, soprattutto grazie alle entrate prodotte dall’esportazione di petrolio. Ma è ora che lo Stato assuma pienamente le sue responsabilità nei confronti dei cittadini.

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