La petizione a favore del divieto di ingresso per Donald Trump nel Regno Unito è stata al centro di un dibattito, senza voto, alla Camera dei Comuni
La petizione a favore del divieto di ingresso per Donald Trump nel Regno Unito è stata al centro di un dibattito, senza voto, alla Camera dei Comuni britannica. Oltre 500.000 le firme, ben al di là delle 100.000 a partire dalle quali scatta la discussione fra i deputati.
Soltanto la ministra dell’Interno Theresa May può decretare la messa al bando del candidato repubblicano alla presidenza statunitense, ma il governo non è favorevole. E neppure il relatore Paul Flynn, laburista, secondo il quale un divieto darebbe a Trump più visibilità.
“Non c‘è motivo per il quale non dovremmo ammirare gli Stati Uniti, la loro storia e il loro contributo alla democrazia nel corso di molti secoli – ha affermato Flynn – ma non c‘è un motivo che ci impedisca di opporci a singoli individui. Ma non voglio in alcun modo agevolare Donald Trump e credo che sia il parere di quasi tutti i membri del parlamento. Mettendolo al bando rischieremmo di alimentarne l’ammirazione fra i suoi sostenitori negli Stati Uniti”.
La petizione è stata presentata dopo le dichiarazioni di Trump a favore del divieto di ingresso ai musulmani negli Stati Uniti, rilasciate dopo la strage di San Bernardino in California. Il miliardario ha minacciato di cancellare investimenti per un miliardo di dollari in campi da golf in Scozia se messo al bando.