Attentati Parigi: le reazioni dei protagonisti ai negoziati di Vienna sulla Siria

Attentati Parigi: le reazioni dei protagonisti ai negoziati di Vienna sulla Siria
Di Cinzia Rizzi Agenzie:  Andrea Hajagos
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A poche ore dagli attentati che hanno messo in ginocchio Parigi, si aprono i negoziati di Vienna. All’Hotel Imperial, dove si tiene la riunione di

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A poche ore dagli attentati che hanno messo in ginocchio Parigi, si aprono i negoziati di Vienna. All’Hotel Imperial, dove si tiene la riunione di diciassette Paesi che vuole definire il futuro della Siria, c‘è un silenzio assordante, spezzato solo dalle parole dei vari rappresentanti.

“Il messaggio che esce da questa riunione oggi è ancor più forte di quello di due settimane fa”, spiega Federica Mogherini, alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. “La comunità internazionale ha bisogno d’essere unita, perchè sia i Paesi presenti qui, sia la comunità internazionale sono ugualmente colpiti dalla minaccia terroristica e l’unica possibile risposta è l’unità”.

Dure le parole del Segretario di Stato americano John Kerry e del Ministro degli Affari Esteri russo Sergei Lavrov, contro quello che è già stato definito da molti l’11 settembre della Francia.

“Siamo testimoni di una sorta di fascismo medievale e moderno allo stesso tempo, che non ha alcun rispetto per la vita, che vuole distruggere e creare caos, disordine e paura”, dichiara lo statunitense. “E la sola cosa che possiamo dire a queste persone è che i loro atti non fanno altro che rafforzare la nostra determinazione a reagire, a batterci per lo stato di diritto, che è esattamente quello che dobbiamo fare qui”.

“Dobbiamo ribadirlo: non ci sarà tolleranza verso i terroristi. E non esistono giustificazioni per gli attacchi terroristici”, spiega Lavrov. ‘‘Questa è la posizione del consiglio di sicurezza dell’Onu. Io credo, come ha detto Kerry, che non abbiamo scuse: dobbiamo fare di tutto per sconfiggere lo Stato Islamico, al-Nusra e questo tipo di organizzazioni”.

Intanto, fuori dall’hotel, si è riunito un gruppo di persone, manifestanti per la mancanza di rappresentanti siriani alla tavola dei negoziati, che non hanno però negato il loro sostegno alle vittime degli attentati parigini.

Andrea Hajagos, corrispondente di Euronews a Vienna: “Quelli che sono arrivati qui per protestare contro la guerra in Siria si sono anche schierati al fianco del popolo francese. Tutto ciò metterà ancor più sotto pressione i dirigenti presenti qui oggi, perché trovino un accordo comune”.

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