Turchia. Giustizia impone silenzio stampa su indagini attentato Ankara

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Il silenzio stampa sull’avanzamento delle indagini, l’identificazione dei due presunti attentatori, le accuse simultanee al gruppo Stato Islamico e

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Il silenzio stampa sull’avanzamento delle indagini, l’identificazione dei due presunti attentatori, le accuse simultanee al gruppo Stato Islamico e ai curdi del Pkk. Le autorità turche conducono una strategia su più binari dopo l’attentato che sabato ha fatto 99 morti ad Ankara.

Un tribunale della capitale turca ha imposto una restrizione formale alla diffusione d’informazioni sulle indagini in corso, mentre il Ministero dell’Interno ha annunciato le dimissioni del capo della polizia di Ankara. Il Premier Ahmet Davutoğlu ha confermato che nel mirino del governo non c‘è soltanto il gruppo Stato Islamico ma anche i curdi del Pkk:

“Le operazioni contro Daesh (il gruppo Stato Islamico, ndr) continuano anche in questi giorni. Ma anche contro il Pkk perchè secondo rapporti dell’intelligence sia il Pkk che i marxisti-leninisti del Fronte Rivoluzionario per la Liberazione del Popolo (Dhkp-c) hanno inviato loro elementi in Iraq dove sono stati addestrati come kamikaze per poi essere mandati in Turchia. Quindi dobbiamo gestire le due situazioni allo stesso tempo” ha detto il Premier.

Ieri il quotidiano Hürriyet ha intanto rivelato l’identificazione dei due presunti attentatori: iil primo sarebbe Yunus Emre Alagöz, fratello dell’autore dell’attentato kamikaze di Suruç; il secondo Omer Deniz Dundar, noto ai servizi segreti per essere già stato a combattere in Siria a due riprese.

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