Dalla seduta del consiglio di sorveglianza Volkswagen di oggi dovrebbe emergere più chiaramente il destino di Martin Winterkorn, amministratore
Dalla seduta del consiglio di sorveglianza Volkswagen di oggi dovrebbe emergere più chiaramente il destino di Martin Winterkorn, amministratore delegato del marchio tedesco.
Ma lo scandalo che potrebbe riguardare 11 milioni di diesel truccati per passare i test inquinamento del mercato Usa, è già una questione ben più grave del futuro dei vertici dell’azienda. In gioco c‘è la credibilità di un marchio che è il simbolo degli standard d’affidabilità della Germania.
“Non so se le eventuali dimissioni di Winterkorn possano cambiare qualcosa nella sostanza” dice Jack Nerad, esperto ed analista presso Kelley Blue Book. “Penso ai clienti americani coinvolti, credo che si chiedano soltanto come sistemeranno la mia auto? Come mi rimborseranno per i problemi che dovrò risolvere? Credo che queste siano le domande più comuni”.
Volkswagen ha aggirato le norme anti-smog statunitensi mettendo a punto un sofisticato softwer che riconosce quando l’auto è sottoposta a un test limitando le emissioni. Un trucco più difficile da adottare sul mercato europeo. Ma secondo la stampa tedesca sia l’esecutivo di Berlino che Bruxelles sarebbero stati al corrente della truffa. Se dimostrato, questo sposterebbe lo scandalo sul piano politico.