Turchia, ancora esplosioni al comizio del partito filo-curdo. Morti e feriti, forse un attentato

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Di Debora Gandini
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Si fa sempre più teso il clima in Turchia in vista delle elezioni di questa domenica. Almeno due persone sono morte in seguito a delle esplosioni al

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Si fa sempre più teso il clima in Turchia in vista delle elezioni di questa domenica. Almeno due persone sono morte in seguito a delle esplosioni al raduno del partito filo-curdo Hdp a Diyarbakir, nel sud-est del Paese. Un centinaio i feriti, alcuni ricoverati in gravi condizioni.

Al comizio era presente anche il candidato premier del partito Selahattin Demirtas che non ha escluso l’ipotesi di un attentato. Poi ha rivolto un appello ai suoi sostenitori: “Riusciremo a superare questi giorni difficili insieme. Questi sono momenti in cui abbiamo bisogno di dimostrare di avere un cuore e una volontà di ferro. In molti vogliono arrestare la nostra avanzata. Hanno cercato di farlo in varie occasioni, hanno cercato di colpirci dritti al cuore. Quello che ci serve è la pace”.

Dall’inizio della campagna elettorale sarebbero stati almeno 70 gli attacchi subiti da membri del partito filo-curdo. L’ultimo è avvenuto mercoledì dove sono state sparati colpi di arma da fuoco contro un pulmino del partito. Colpi che hanno ucciso l’autista.

Il Partito Democratico del Popolo, ritenuto dall’attuale governo l’erede del Pkk, ha come obiettivo di diventare il primo partito d’origine curda ad avere seggi in Parlamento e non è escluso che riesca a superare la soglia di sbarramento del 10%.

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