Povertà: così si può vivere e morire in Bulgaria

Povertà: così si può vivere e morire in Bulgaria
Di Euronews
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

IL dramma della povertà affligge gli abitanti della Bulgaria. Questo paese, dal 2007 nella Comunità Europea, vanta una certa solidità finanziaria ma sono i cittadini più poveri a pagarne il prezzo. Ed è alto. Da febbraio, sette persone si sono date alle fiamme, sei hanno perso la vita, vittime delle proprie ristrettezze economiche, dell’impossibilità di provvedere economicamente a sè stessi e alle proprie famiglie.

Ilonka Varbanova, nella cittadina di Elin Pelin, ad est della capitale Sofia, ha quattro figli che devono andare a scavare tra le immondizie per recuperare indumenti da bruciare per riscaldare la loro casa. La famiglia di Ilonka sta vivendo senza eletricità da due anni e quattro mesi, i suoi figli sono affetti da asma e diabete e per pagarsi le medicine devono mendicare.

A Radnevo, in un quartiere popolare, vive la famiglia Asemov: sette persone ammassate in un bilocale ammuffito. Sono in lutto. Il capofamiglia si è auto-immolato pubblicamente per esasperazione, davanti al Sindaco della cittadina. Non aveva i soldi per pagare le bollette e sostenere la famiglia e non ce l’ha fatta più a subire le minacce degli esattori. Sirma Kostadinova, vedova, deve allevare il figlio di10 anni con l’equivalente di 64 euro al mese. Solo la bolletta dell’elettricità a dicembre è stata di 140 euro. Il conto della povertà è presto fatto: Sirma ha dovuto vendere beni personali e chiedere prestiti agli amici per non passare un inverno freddo e buio.

Proprio i rincari dell’elettricità hanno innescato un’ondata di manifestazioni di massa, come non si erano viste prima in Bulgaria, contro salari bassi e corruzione. Secondo Haralan Aleksandrov, Antropologo Sociale della New Bulgarian University nessuno ha veramente la consapevolezza delle reali proporzioni della tragedia, le auto-immulazioni sono l’unico modo per far arrivare il disperato grido di aiuto della popolazione alle cosiddette “elite”. dice l’antropologo bulgaro.

Lyudmila Manova, una madre disoccupata di Blagoevgrad, è soprannominata la “Giovanna d’Arco” della Bulgaria perchè è tra gli organizzatori delle massicce manifestazioni di piazza che hanno costretto il governo di centro-destra del Primo Ministro Boiko Borisov alle dimissioni.

Bonus interview: Haralan Aleksandrov

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Che cosa la Francia ha imparato dagli attentati del 2015

La transizione energetica al centro della campagna elettorale in Germania

A Cipro è "guerra del formaggio"