A Cardiff, nel Galles, è stata messa a punto una strategia per sviluppare l’educazione all’impresa. Ogni anno 350 imprenditori vengono invitati nelle scuole, nei licei e nelle Università. Questa collaborazione ha un forte impatto sulla creazione di nuove aziende da parte dei giovani gallesi.
Nella scuola di Bassaleng, alla periferia di Newport a fare lezione è Abi Carter, 29 anni. Abi è a capo di un’azienda di consulenza in medicina legale e fa parte dei “Dynamo Role Models” gli imprenditori chiamati ad intervenire nelle scuole. Attraverso giochi interattivi fornisce consigli e spiega come si è ritrovata a dirigere un’azienda. Il suo messaggio è stato raccolto dagli allievi:
“Abi ci ha spiegato che bisogna tenere conto di molte diverse variabili” racconta Emma “bisogna pensare ai finanziamenti, agli spazi di lavoro, prevedere costi e profitti. E’ molto piu’ complicato di quanto uno potesse pensare ma alla fine è davero gratificante”.
“Non sapevo che si potessero ottenere delle sovvenzioni e delle borse da parte del governo e delle Università” confessa Matt, “non lo spaevo proprio. E quindi per me è stata una scoperta”
Da quando il programma per favorire l’imprenditoria giovanile è stato lanciato nell’anno Duemila il numero degli under 30 che puntano a creare un proprio business è cresciuto di piu’ del 35%. Secondo i dati della Commissione Europea 1 giovane gallese su 5 nei prossimi anni lancerà la sua azienda.
“Non tutti devono necessariamente diventare imprenditori” assicura Abi Carter, “è importante anche imparare a pensare come un imprenditore e sentirsi un imprenditore. Qualunque sia il business in cui si lanceranno, che siano soli o in gruppo, potranno se lo desiderano creare un’impresa. Si tratta di stimolarli e far loro capire che la cosa non è cosi’ spaventosamente complicata come probabilmente pensavano”
L’azienda diretta da Abi ha il vento in poppa. Dal 2008 il giro d’affari è in continua crescita. Sono stati assunti tre addetti e Abi continua ad accumulare esperienza:
“Ho imparato quanto sia difficile essere soli con tutta la responsabilità che ricade sulle proprie spalle. E quanto sia importante avere della gente con cui poter lavorare in equipe. Non è facile ma comunque essere il proprio padrone come mi capita da ormai 4 anni e mezzo devo dire che mi piace”
“Per me” conclude Abi, “il successo si ottiene non avendo paura di chiedere aiuto e non attenendosi troppo da se stessi. Bisogna anche apprezzare il fatto di essere il capo di sè stessi sapendo che si deve lavorare sodo!”