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Il termine "Partner Content" viene utilizzato per descrivere il contenuto del marchio che viene pagato e controllato dall'inserzionista piuttosto che dal team editoriale di Euronews. Questo contenuto è prodotto dai dipartimenti commerciali e non coinvolge lo staff editoriale di Euronews o i giornalisti della redazione. Il partner finanziatore ha il controllo degli argomenti, del contenuto e dell'approvazione finale in collaborazione con il dipartimento di produzione commerciale di Euronews.
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Barometro delle strutture ricettive: le speranze e le preoccupazioni degli albergatori europei

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©   -  Diritti d'autore  Booking.com

Cosa pensano gli albergatori europei?

Booking.com e Statista Inc. hanno collaborato per scoprirlo. Il risultato è la seconda edizione del Barometro delle strutture ricettive europee.

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Considerando che il settore è responsabile di oltre 22 milioni di posti di lavoro nell’Unione europea e di 1,3 trilioni di euro (ossia il 9,5%) dell’economia del blocco, riteniamo sia importante comprendere le speranze e le preoccupazioni delle persone direttamente interessate. In fin dei conti, l’industria dell’ospitalità non è un’entità astratta, ma sono uomini e donne che ogni giorno si recano al lavoro per offrire ai loro ospiti esperienze indimenticabili.

I tempi duri non sono eterni

Dopo gli ultimi anni turbolenti, la maggior parte degli albergatori tira un sospiro di sollievo e vede i tempi più recenti sotto una luce positiva.

In Austria, per ogni struttura ricettiva che ha valutato come scarsi gli sviluppi degli ultimi sei mesi, ce ne sono state 81 che li hanno ritenuti buoni o molto buoni. Anche nei Paesi con un giudizio più basso, come Francia e Grecia, l’entusiasmo ha messo in ombra il pessimismo con un rapporto di sei a uno.

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Esistono tuttavia delle disparità regionali. Spagna, Portogallo, Austria e Paesi nordici sono più ottimisti sulla situazione attuale e sulle prospettive future, mentre le valutazioni di Francia, Italia e Grecia hanno toni più contenuti.

Nel valutare i prossimi sei mesi, una struttura turistica su due in Europa si esprime positivamente, un terzo è neutrale e solo una su dieci è pessimista. Gli albergatori portoghesi sono i più ottimisti verso il futuro, avendo registrato una delle più forti crescite nell’occupazione e nelle tariffe delle camere.

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La Spagna e la Grecia hanno espresso le prospettive di guadagno più ottimistiche, in linea con la loro popolarità tra i vacanzieri estivi. Gli stabilimenti balneari, in modo particolare, si aspettano che il 2023 sarà un anno da record. Non a caso, il 57% delle strutture ricettive vede il maggiore desiderio di viaggiare come un’importante opportunità commerciale. Per concludere in bellezza, negli ultimi sei mesi i tassi di occupazione e le tariffe delle camere sono aumentati per la maggior parte delle strutture ricettive europee.

Adozione dell’AI

Nella seconda edizione del Barometro delle strutture ricettive europee, abbiamo introdotto un quesito sull’intelligenza artificiale, in considerazione dell’importanza recentemente acquisita. Sfruttando l’apprendimento automatico e l’intelligenza artificiale, gli albergatori possono semplificare le operazioni, migliorare l’esperienza degli ospiti e incrementare i guadagni. Tuttavia, gli attuali tassi di adozione dell’AI sono bassi.

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Gli albergatori della regione nordica si sono dimostrati maggiormente interessati all’adozione dell’AI e il 13% ha dichiarato di utilizzarla già. Nei Paesi Bassi, il 32% degli albergatori ha espresso l’intenzione di iniziare a utilizzare l’AI nei prossimi sei mesi.

Politiche governative

Le strutture ricettive di tutta Europa riconoscono l’importanza delle politiche governative per il loro successo commerciale. Anche nei Paesi in cui questo sentimento è un po’ più tenue, come Francia, Regno Unito e Paesi Bassi, il rapporto tra gli intervistati che credono nell’importanza delle politiche è di due a uno rispetto a quelli che hanno un parere contrario.

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Quando si tratta dell’impatto delle suddette politiche governative, però, il consenso si abbassa. Gli albergatori di Italia, Germania, Austria e Grecia le considerano ancora prevalentemente dannose. Al contempo, le loro controparti in Portogallo, Paesi Bassi e Paesi nordici ritengono che le politiche governative siano vantaggiose in relazione all’impatto netto atteso.

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Se il COVID-19 e le restrizioni sui viaggi destano ormai poche preoccupazioni, i costi dell’energia rimangono la sfida principale per il comparto ricettivo. Gli intervistati sono inoltre preoccupati per le condizioni macroeconomiche, il personale e l’aumento dei costi dei fattori produttivi. Nel complesso, la percezione delle difficoltà che il settore deve fronteggiare è aumentata rispetto al precedente Barometro.

Le sfide affrontate dagli hotel indipendenti e dalle catene alberghiere

L’indagine rivela differenze significative tra hotel singoli e catene, laddove le proprietà a gestione indipendente devono affrontare sfide maggiori per tutte le metriche prese in esame dal Barometro delle strutture ricettive. Non solo hanno più difficoltà ad accedere al capitale, ma anche il tasso di occupazione e le tariffe delle camere hanno registrato una crescita più lenta.

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Le catene alberghiere si sentono ottimiste: circa due terzi (64%) prevedono uno sviluppo positivo o molto positivo nei prossimi sei mesi, rispetto al 42% del 2022. Inoltre, anche le aspettative per i risultati futuri sono più alte per le catene rispetto alle strutture a gestione indipendente.

Gli hotel più grandi e quelli con una classificazione a stelle più alta si trovano in una posizione migliore rispetto a quelli più piccoli con una classificazione a stelle più bassa.

Il supporto delle piattaforme digitali

Come indica il Barometro, le sfide e le opportunità per i gestori delle strutture ricettive europee sono molte e diverse. Ciò che li accomuna, tuttavia, è la loro perenne missione: riempire le camere e conquistare gli ospiti. Ed è qui che entra in gioco l’aiuto delle piattaforme digitali.

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Pur rappresentando solo uno dei canali di distribuzione al servizio delle strutture ricettive europee, le piattaforme digitali sono un modo economico e privo di rischi che permette di mostrare le camere a un pubblico globale.

Uno studio condotto da Oxford Economics rivela che nei tre anni precedenti al 2022, nonostante la pandemia, le piattaforme di viaggio online hanno apportato un contributo di oltre 230 milioni di notti aggiuntive al mercato alberghiero europeo. Inoltre, queste prenotazioni incrementali hanno riguardato prevalentemente hotel di piccole e medie dimensioni.

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Le testimonianze raccolte in uno studio di EY Parthenon dimostrano che i gestori di strutture ricettive concordano sul fatto che le piattaforme digitali siano un utile complemento alla loro matrice di distribuzione. Il 91% degli intervistati ha dichiarato che le piattaforme li aiutano a realizzare prenotazioni incrementali, mentre l’85% afferma che siano un modo economicamente vantaggioso per reperire ospiti da un bacino diversificato. Comunque vadano le cose, le piattaforme digitali rimangono un partner affidabile per gli albergatori europei.

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Il futuro è roseo

Le strutture ricettive europee sono fiduciose nei confronti delle prospettive future e la ripresa sta accelerando. Data la vitale importanza del settore dei viaggi e del turismo per il successo economico dell’Europa, possiamo tutti festeggiare questo grande ritorno.

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