La difficile convivenza fra lupi e allevatori in Belgio

Cinque lupi sono morti nel 2023 in Belgio per essere stati investiti da un'automobile
Cinque lupi sono morti nel 2023 in Belgio per essere stati investiti da un'automobile Diritti d'autore Gary Kramer/AP
Diritti d'autore Gary Kramer/AP
Di Sandor Zsiros
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L'aumento della popolazione dei lupi nel Belgio orientale sta provocando tensioni fra gli allevatori locali, che chiedono il permesso di abbatterli

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Nella parte orientale del Paese, abitata da una comunità di lingua tedesca, in molti farebbero volentieri a meno di questi carnivori.

"Se i lupi lasciano il loro habitat e attaccano gli animali d'allevamento, significa che ce ne sono troppi"
Ingrid Mertes
Portavoce delll'associazione degli agricoltori del Belgio orientale

Le lamentele degli allevatori

Come Ludwig Heinen, che possiede una fattoria con 320 mucche sull'altopiano delle Fagnes, è preoccupato dalla comparsa di tre branchi di lupi nelle vicinanze e chiede di poter eliminare gli esemplari che mettono a repentaglio il suo bestiame.

"Un conto sono gli animali che vengono sbranati dai lupi. Ma poi ci sono anche quelli liberi nei pascoli, che i lupi rendono nervosi e non è facile calmarli. La mia opinione è chiara: se un lupo causa problemi, dovremmo essere autorizzati ad abbatterlo sparandogli".

In questa zona quest'anno un vitello e diverse pecore sono stati uccisi dai lupi. Anche per questo la leader dell'associazione locale degli agricoltori Ingrid Mertes si è detta favorevole a riaprire il dibattito sulla caccia al lupo, attualmente vietata a livello europeo.

"Gli allevatori vogliono un numero di lupi tale da potersi nutrire nelle aree selvatiche. Se i lupi lasciano il loro habitat per l'area agricola e attaccano gli animali, significa che ce ne sono troppi. Ecco perché vogliamo fissare un limite".

Di recente la Commissione europea ha chiesto di rivedere lo status di protezione dell'animale, poiché ritiene che la sua crescente diffusione sia una minaccia per il bestiame.

Ma secondo Joachim Mergeay, ricercatore all'Istituto per la ricerca sulla natura e sulle foreste (Inbo) ed esperto di fauna selvatica, i lupi comportano danni economici minimi. Sono piuttosto gli esseri umani a non essere più abituati alla convivenza.

"Il problema non è economico, è come la presenza dei lupi fa sentire gli agricoltore e chi opera nelle campagne".

A suo giudizio, i contatti tra i lupi e gli animali allevati potrebbero essere evitati con dei recinti. Mentre la revisione dello status di protezione del lupo a livello europeo non significherebbe automaticamente il via libera alla caccia.

"Con i livelli di protezione ridotti, si può cacciare il lupo solo se la sua popolazione si trova in uno stato di conservazione favorevole. Non siamo ancora a quel punto. Cambiare il livello di protezione non significherebbe poter cacciare: le popolazioni di lupi devono ancora crescere. Quindi questo non risolverebbe nessuno dei conflitti alla base di queste richieste".

Mentre il dibattito prosegue, a decimare i branchi di lupi belgi ci pensa il traffico stradale. L'ultima vittima, la quinta del 2023, è un giovane maschio che ha vissuto solo sei mesi prima di essere investito da un'auto.

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