Gli Editors a Euronews: "La pressione dello star system esiste"

Gli Editors a Euronews: "La pressione dello star system esiste"
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Di Francisco MarquesSelene Verri
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Abbiamo incontrato la band indie rock britannica pochi giorni dopo la morte di Avicii. Nel loro ultimo album il disagio del mondo contemporaneo.

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"Violence" è il brano che dà il titolo al nuovo album degli Editors. Un album, il sesto, che la band indie rock britannica sta promuovendo in tournée, e che vuole parlare del mondo di oggi. A partire proprio dal titolo, spiega il chitarrista Justin Lockey: "Non considero i musicisti come politici, ma anche noi abbiamo le nostre opinioni su quel che accade. Al momento nel mondo vediamo la crescita della destra, del populismo, in Austria, in America, o la morte della libertà di stampa in Ungheria. Penso che i nostri brani riflettano il momento presente". 

E riguardo il Regno Unito: "Noi non siamo agli stessi livelli di oppressione dell'Ungheria e non penso che lo saremo mai. Il nostro non è il tipo di paese che toglie queste cose al popolo. Ma è lo stesso paese che ha bombardato la Siria senza l'autorizzazione del parlamento e che ci sta portando con la Brexit alla peggiore decisione delle ultime generazioni".

"Halleluja": un riff di chitarra per i profughi siriani

Justin Lockey è il chitarrista che ha ideato il potente riff di "Halleluja", brano scritto dal cantante Tom Smith dopo aver visitato con Oxfam un campo di profughi siriani in Grecia. Un'esperienza che ha lasciato un segno sulla band e anche sul nuovo album.

"Tom è stato molto colpito da questo viaggio - dice Ed Lay, batterista e fondatore degli Editors -, e ha scritto dei testi che volevano riflettere le sue sensazioni. Ed è successo qualcosa di magico quando Justin si è inserito con quest'enorme riff di chitarra. Non ha direttamente a che fare con i campi profughi, ma abbiamo colto l'attimo in quella stanza, ed è così che nascono le canzoni migliori".

Un album più "elettronico"

Ed Lay trova che il pubblico, formato di persone di ogni sesso ed età, stia reagendo molto bene ai nuovi brani, inclusi i più elettronici: "La roba nuova ha un effetto super. La gente sta rispondendo bene, si sente. Abbiamo lavorato per la prima volta con Blanck Mass, un produttore di musica pesantemente elettronica, un genere che ascoltavamo e abbiamo pensato che potesse funzionare bene con il nostro stile. Per fortuna il progetto gli è piaciuto e i risultati sono niente male".

Avicii e la pressione dello star system

Abbiamo incontrato gli Editors solo qualche giorno dopo la morte del Deejay Avicii. Una notizia che ha sollevato il velo sull'enorme pressione che l'industria musicale impone sugli artisti.

Lay non ha dubbi: "Le pressioni ci sono. Le pressioni sono molto reali. La tentazione di alleviare questa pressione con alcol o droga, o facendo cose che non fanno proprio bene, è sempre presente, naturalmente".

E per Lockey "Non è sorprendente sentire di musicisti che muoiono giovani. Non si parla mai della pressione e della salute mentale dei musicisti. È qualcosa da nascondere sotto il tappeto perché non è molto glamour, non è molto sexy parlarne".

Dopo un primo giro di concerti europei, gli Editors sono ora in tour negli Stati Uniti. Torneranno in Europa per la stagione dei festival. Ed è al Todays festival di Torino che si esibiranno nella loro tappa italiana, il 26 agosto.

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