Paesi Bassi, la destra liberale di Rutte non entrerà nel governo di coalizione con l'estrema destra

Il leader dell'estrema destra Geert Wilders
Il leader dell'estrema destra Geert Wilders Diritti d'autore Peter Dejong/AP
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Di Stefania De MicheleEuronews Agenzie:  AP
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Giovedì il Partito per la Libertà (PVV) di Geert Wilders ha conquistato 37 seggi nella Camera bassa, che conta 150 seggi. Wilders è a caccia di alleati, Rutte dice no

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A sei mesi dalle elezioni europee, lo spostamento sismico a destra dei Paesi Bassi prende forma nel mandato esplorativo che segue alla vittoria di Geert Wilders.

I numeri di Wilders

Il Partito per la Libertà di Wilders, noto con l'acronimo olandese PVV, ha conquistato 37 seggi nella Camera bassa da 150 posti. 

Il partito del primo ministro uscente, Mark Rutte, ne ha conquistati 24, 10 in meno rispetto alle ultime elezioni, secondo il conteggio quasi completo dei voti di mercoledì.

Preso atto che il liberale Rutte - fautore di una politica di austerità sui conti pubblici e di ridotta solidarietà economica e finanziaria - non è più funzionale alle esigenze rigoriste dell'elettorato olandese, spetta adesso al leader di estrema destra Wilders trovare alleati di governo.

La destra di Rutte non entra nella coalizione

Si smarca proprio la destra liberale di Rutte: il suo partito Popolare per la Libertà e la Democrazia ha dichiarato con il suo nuovo leader Dilan Yeşilgöz-Zegerius che non entrerà nella coalizione, ma che potrebbe sostenerla nelle votazioni chiave in Parlamento.

Yeşilgöz-Zegerius ha dichiarato all'emittente olandese NOS che dopo 13 anni di Rutte come primo ministro e la perdita di 10 seggi alle elezioni, "un altro ruolo è appropriato" per il suo partito, che però "renderà possibile una coalizione di centro-destra".

Il nodo delle politiche anti Islam

Secondo gli analisti politici, Wilders deve convincere i potenziali partner della coalizione sulla volontà di attenuare alcune delle sue politiche anti islamiche. Il manifesto del suo partito chiede l'eliminazione delle moschee, delle scuole islamiche e lo "stop all'asilo", anche se non offre alcuna politica specifica per raggiungere questi obiettivi.

Un potenziale partner di coalizione per Wilders, il centrista Pieter Omtzigt del partito Nuovo Contratto Sociale (NSC), di recente formazione (20 seggi), ha dichiarato di non poter accettare politiche "incostituzionali". 

L'articolo 1 della Costituzione olandese vieta la discriminazione "per motivi di religione, credo, opinione politica, razza, sesso, disabilità, orientamento sessuale o per qualsiasi altro motivo".

Nel discorso di vittoria della notte elettorale, Wilders si è impegnato a non promuovere alcuna politica che possa violare la legge o la costituzione olandese.

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