Un assalto militare in piena regola per liberare oltre 1.800 detenuti dal carcere di Owerri, nello stato di Imo, che si trova all'interno del Biafra. Nessuna rivendicazione, ma nel mirino c'è l'Ipob, il gruppo separatista pro-Biafra.
Più di 1.800 detenuti (1.844 secondo i dati ufficiali) sono fuggiti dopo che uomini armati hanno attaccato una prigione nel sud-est della Nigeria.
Nella notte tra domenica e lunedì, il commando ha assaltato il carcere di Owerri, nello stato di Imo, affrontando le guardie in uno scontro a fuoco e facendo evadere i detenuti.
Caccia ai fuggiaschi
Gli assalitori sono arrivati su numerosi pick up e hanno preso d'assalto il carcere.
Decine di vetture parcheggiate nei pressi del penitenziario sono bruciate negli incendi causati dal commando.
Anche altri edifici governativi nella città di Owerri sono stati attaccati nello stesso momento.
La situazione ora è sotto controllo, secondo le autorità. Ma non è stato specificato nemmeno se risultano vittime dell'assalto.
Continua la caccia ai fuggiaschi.
Sono stati gli indipendentisti pro-Biafra?
Nessun gruppo ha finora rivendicato la responsabilità dell'attacco, ma la regione è nota per essere sede di un certo numero di organizzazioni separatiste.
Il presidente nigeriano Muhammadu Buhari ha condannato l'attacco, descrivendo gli autori come "terroristi" e "anarchici", senza però nominare l'IPOB (Indigenous People of Biafra), il gruppo pro-indipendenza del Biafra, proprio dove si trova lo stato di Imo.
Il movimento IPOB ha ancora aspirazioni separatiste e ha recentemente mostrato video molto impressionanti di una nuova milizia (chiamata "Eastern Security Network", ESN), in cui decine, anche centinaia di combattenti, possono essere visti addestrarsi con le più moderne tecniche di combattimento.
Alla fine di gennaio, la violenza è scoppiata tra l'esercito e le comunità locali, lasciando almeno una persona morta.
50 anni di tensioni
Le tensioni rimangono alte tra i gruppi indipendentisti del Biafra e il governo centrale, 50 anni dopo la terribile guerra civile (1967-1970) che ha causato quasi un milione di morti, la maggior parte dei quali di etnia Igbo.
Nel settembre 2010, in Nigeria si verificò un caso simile: quattro guardie carcerarie uccise, 6 ferite e 732 detenuti evasi fu il bilancio dell'attacco compiuto da un gruppo di miliziani islamici contro il carcere di Bauchi.