The Brief: Belgio, lotta alla radicalizzazione

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Di Euronews
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Ai microfoni di Euronews parla il ministro francofono belga Rachid Madrane, responsabile dell’Aiuto alla gioventù e delle Case di giustizia per parlare delle soluzioni al problema soprattutto tra i giovani

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In Belgio l’attenzione delle autorità è focalizzata sul rischio di radicalizzazione dei giovani. Euronews ha incontrato il ministro francofono belga Rachid Madrane, responsabile dell’Aiuto alla gioventù e delle Case di giustizia per capire quali sono le soluzioni al problema.

Rachid Madrane: Oggi in Belgio è la prima volta in cui al potere abbiamo un partito di maggioranza che è populista, nazionalista e di destra estrema non dico estrema destra ma destra estrema e dunque ha una visione del mondo che è una visione ultra liberale, neo liberale in cui l'aspetto umano non è altro che una variabile. Io ho una visione da socialista internazionalista, universalista e loro hanno una visione nazionalista e confederalista in Belgio quindi vogliono la scissione, la fine del paese.

Euronews: E' possibile de-radicalizzare un individuo, in altre parole c'è un modo per de- radicalizzare un giovane?

Rachid Madrane: Non c'è una ricetta miracolosa, non esiste una bacchetta magica contro l'estremismo violento qui nel Belgio francofono. Abbiamo costruito dei modelli che intervengono sulla prevenzione, per allontanare la violenza ovvero permettere di uscire da un percorso sbagliato o da una traiettoria verso la delinquenza e questi sono gli aspetti sui quali stiamo lavorando. La NVA del governo federale non ha fatto altro che lavorare sulla sicurezza questo vuol dire che mettiamo dei soldati per le strade, agenti di polizia ma non andiamo ad intervenire sul problema alla radice.

Euronews: Secondo lei la discriminazione positiva puo rappresentare una soluzione contro il razzismo?

Rachid Madrane: Abbiamo predisposto una norma che dà la possibilità di impegnare quelle persone che vengono dai quartieri dove il tasso di disoccupazione è alto per evitare un sistema di quote che discrimini in base all'etnia. Dunque ci basiamo su parametri geografici che permettono a tutti quelli che cercano lavoro, che vivono in un certo posto, dove il tasso di disoccupazione è superiore o uguale alla media regionale che cercano un lavoro, di essere selezionati in modo prioritario per gli impieghi pubblici. Questo sta dando dei risultati e vediamo che grazie ai dispositivi di cui disponiamo che la disoccupazione tra i giovani con meno di 25 anni è diminuita e sta diminuendo da circa 60 mesi senza interruzione.

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